Anche il monastero di clausura paga la TARSU

Anche il monastero di clausura paga la TARSU

Una decisione della Suprema Corte[1], V sezione, ha affrontato la questione circa l’esenzione dal pagamento del tributo locale della Tarsu per i luoghi destinati all’esercizio di culto.

Invero, il caso in esame concerneva il ricorso avverso una cartella di pagamento per la Tarsu 2011, da parte di un monastero di clarisse cappuccine di Napoli.

Il ricorrente monastero lamentava che la Commissione Tributaria Regionale avesse negato la sussistenza dei presupposti, così come previsti dal regolamento comunale, di esenzione del tributo per i locali destinati al culto religioso limitatamente alla parte di essi dove svolgono funzioni religiose, con esclusione di eventuali locali annessi ed adibiti ad abitazione o ad uso diverso da quello del culto in senso stretto.

Ebbene, la normativa in materia esclude dalla soggezione alla tassa locale tutti quei locali ed aree che non possono produrre rifiuti per loro natura o per il particolare uso a cui sono destinati o perché risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità nel corso dell’anno[2]. La stessa legge, inoltre, demanda ai comuni l’emanazione di appositi regolamenti locali ai fini dell’applicazione della tassa, inclusa l’individuazione dei locali che godono di condizioni agevolative[3].

Attuando tale disposto normativo, il regolamento comunale all’articolo 4 disponeva che non sono soggetti all’applicazione della Tarsu “i locali destinati al culto religioso limitatamente alla parte di essi dove svolgono funzioni religiose, con esclusione di eventuali locali annessi ed adibiti ad abitazione o ad uso diverso da quello del culto in senso stretto”.

Tuttavia, secondo gli ermellini, la norma regolamentare deve essere anzitutto coordinata con l’articolo 16 della legge n°222/1985, che specifica quali sono le attività che possono essere considerate di religione e di culto, da quelle che non lo sono[4].

Né vale il richiamo all’esenzione disposta in tema di I.C.I. per gli immobili facenti parte del patrimonio ecclesiastico, in quanto frutto di un’espressa previsione del legislatore, che non può essere estesa anche per la Tarsu.

Peraltro, rileva la Corte, la definizione di edifici destinati al culto deve essere intesa in senso restrittivo quali luoghi dedicati alla venerazione della divinità in genere e specificamente, nell’accezione teologica-cattolica, della Trinità, dei Santi e della Madonna.

Morale della favola: il monastero deve pagare la Tarsu. L’elemento determinante per l’esenzione dal pagamento è costituito dall’oggettiva inidoneità dell’immobile a produrre rifiuti, ossia che abbia delle caratteristiche tali da non generare spazzatura. Cosa che il monastero non ha!

 

 

 

 

 


[1] Ordinanza n°38984 pubblicata il 07.12.2021.
[2] Art. 62, comma 2, D.L.vo n° 507/1993.
[3] Art. 68, commi 1 e 2, D.L.vo n° 507/1993.
[4] Articolo 16: Nozione di attività di religione o di culto. Agli effetti delle leggi civili si considerano comunque: a)  attività di  religione o  di culto quelle dirette all’esercizio del culto e  alla cura  delle anime,  alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana; b)  attività diverse  da quelle  di religione o di culto quelle di assistenza e  beneficenza, istruzione, educazione e cultura e, in ogni caso, le attività  commerciali o a scopo di lucro.

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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni). Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”. E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana. E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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