Deutscher Corporate Governance Kodex (2020)

Deutscher Corporate Governance Kodex (2020)

Premessa

Il 20 marzo 2020 è entrato in vigore il nuovo codice tedesco di corporate governance (“Deutscher Corporate Governance Kodex”).

La versione pubblicata sulla Federal Gazette del 20 marzo scorso non presenta significativi cambiamenti rispetto al testo presentato in data 9 maggio 2019. Pertanto, per far risaltare maggiormente le novità sarà bene confrontare quest’ultima versione del Kodex con quella del 7 febbraio 2017.

Al di là infatti di pochi adeguamenti dovuti all’entrata in vigore della Shareholders’ Rights Directive II (“SRD II”), il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale tedesca appare del tutto sovrapponibile con la versione del Codice come modificata nel dicembre 2019. Le principali novità, oltre ad una serie di modifiche di carattere linguistico volte ad aumentare la chiarezza del testo e la sua comprensibilità, interessano il recepimento delle nuove indicazioni dettate dalla SRD II in materia di remunerazione attribuita ai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e di indipendenza a presidio del buon funzionamento degli organi societari.

Una novità è rappresentata dalle linee guida in materia di remunerazione degli organi di vertice delle società, adesso recepite ai principi 23, 24 e 25 del Kodex e dettagliatamente enucleate nelle raccomandazioni e nei suggerimenti che accompagnano i suddetti principi.

Le principali novità

Se si pone a confronto il Codice del 2017 con quello del dicembre 2019, pubblicato sulla Federal Gazette del 20 marzo 2020 con poche modifiche di segno principalmente stilistico, le novità più rilevanti che saltano all’occhio sono cinque: 1) Introduzione di 25 principi; 2) Raccomandazioni sulla remunerazione dei componenti dell’organo amministrativo; 3) Definizione di Indipendenza dei rappresentanti degli azionisti nell’organo di controllo della società; 4) Indipendenza dei membri dell’organo di controllo della società dall’azionista di controllo; 5) Limiti al numero di mandati dei membri dell’organo di controllo della società.

Introduzione di 25 principi

Procedendo con un’analisi più dettagliata delle singole novità, bisogna partire da quella che appare strutturalmente più rilevante: l’introduzione nel Corporate Governance Kodex della figura dei principi.

La struttura attuale del codice si caratterizza quindi per la presenza di tre figure rilevanti: le Raccomandazioni, i Suggerimenti ed i Principi.

Le Raccomandazioni si distinguono per la loro forza cogente rimarcata dal meccanismo di implementazione cosiddetto del ‘comply or explain’, che implica in caso di mancato recepimento del precetto l’obbligo per la società di fornire un’adeguata giustificazione.

I Suggerimenti, invece, si caratterizzano per essere delle proposte improntate sul tenore del consiglio e come tali non necessitano di una completa disclosure, nel caso in cui non siano recepiti.

I Principi fanno il loro ingresso nel Corporate Governance Kodex del 2019. Si tratta di venticinque proposizioni contenenti concetti già presenti sotto altre forme nelle passate versioni del Deutscher Corporate Governance Kodex, ma che adesso vengono meglio estrinsecati e posti in risalto. I Principi precedono infatti sia le raccomandazioni sia i suggerimenti allo scopo di riflettere i requisiti legali essenziali per una gestione responsabile della società ed al fine di informare gli investitori e tutti gli stakeholders.

Raccomandazioni sulla remunerazione dei componenti dell’organo amministrativo

Il codice contiene numerose raccomandazioni per la determinazione della remunerazione dei componenti degli organi amministrativi delle società, anche con riguardo alla remunerazione complessiva di tutti i componenti del board.

Il Principio 23 stabilisce che il meccanismo di remunerazione degli amministratori della società è determinato in maniera “chiara e comprensibile” dall’organo di sorveglianza della società. L’approvazione di tale meccanismo è rimessa all’assemblea degli azionisti.

Per quanto concerne l’ammontare complessivo della remunerazione di ciascun amministratore, l’interesse del codice è che esso non diverga dall’ “usuale livello di remunerazione”. Tale valutazione è rimessa all’organismo di controllo, cui spetta anche l’elaborazione di un peer group in cui vengano riportate le remunerazioni corrisposte in altre imprese similari ed in generale in enti terzi, in modo da poter rapportare la politica di remunerazione della singola impresa con quella messa in atto da imprese appartenenti al medesimo settore (Principio 23, Raccomandazione G-3). Ai fini di completezza, la valutazione della politica di remunerazione deve essere compiuta anche attraverso un confronto con la politica salariale adottata dalla società nei confronti della forza lavoro considerata nell’insieme e ove occorra, anche tramite il ricorso ad un esperto esterno (Principio 23, Raccomandazione G-5).

Grande attenzione è riservata altresì alla politica di remunerazione variabile ed agli altri benefit corrisposti agli amministratori.

La parte variabile della remunerazione degli amministratori deve essere incentrata sul raggiungimento di obiettivi di lungo termine, deve essere corrisposta “prevalentemente sotto forma di azioni della società” e deve essere attribuita ai membri dell’organo amministrativo solo dopo un periodo di permanenza in carico di quattro anni (Principio 23, Raccomandazione G-10).

Infine, il Codice con l’obiettivo di disincentivare comportamenti opportunistici da parte degli organi societari di vertice suggerisce di non attribuire premi, buonuscite o componenti aggiuntivi di remunerazione in caso di conclusione anticipata del mandato dovuta alla presenza nello statuto o in separati accordi di clausole di “change of control” (Principio 23, Raccomandazione G-14).

Definizione di Indipendenza dei rappresentanti degli azionisti nell’organo di controllo della società

La nuova versione del codice contiene delle previsioni specifiche riguardo l’indipendenza dei rappresentanti degli azionisti che siedono nell’organo di controllo della società. Si stabilisce anzitutto che più della metà dei componenti di detto organo siano dotati dei requisiti di indipendenza. La valutazione dell’indipendenza riguarda tanto le relazioni con la società quanto quelle con l’organo amministrativo della medesima (Principio 12, Raccomandazione C-7). Al fine di agevolare la valutazione dell’indipendenza il codice introduce un catalogo di indicatori, in presenza dei quali si presuppone la perdita di indipendenza da parte del rappresentante degli azionisti che siede nell’organo di controllo della società. Nel caso in cui un componente del Consiglio di Sorveglianza si ritrovi in una circostanza che determina la perdita dell’indipendenza, il codice, sulla base del principio di buona fede, prevede che ove il membro dell’organo di controllo continui ad essere considerato indipendente, allora, le ragioni di tale scelta devono essere descritte nella Relazione sulla Corporate Governance (Principio 12, Raccomandazione C-8).

Indipendenza dei membri dell’organo di controllo della società dall’azionista di controllo

Nelle raccomandazioni presenti nel nuovo Corporate Governance Kodex particolare importanza riveste quella relativa alla presenza nell’organo di controllo della società di un numero adeguato di componenti indipendenti rispetto all’azionista di controllo. In particolare, per un organo di controllo che includa fino a sei elementi, almeno uno di essi deve possedere i requisiti di indipendenza; nel caso invece di organi composti da sette o più membri, i rappresentanti degli azionisti in possesso dei requisiti di indipendenza devono essere almeno due (Principio 12, Raccomandazione C-9).

Limiti al numero di mandati dei membri dell’organo di controllo della società

Il nuovo codice si preoccupa anche di stabilire delle limitazioni volte a rendere effettivo il ruolo di controllo dei membri del Consiglio di Sorveglianza della società. Anzitutto, si fa divieto a qualunque componente dell’organo di controllo, che non sia anche membro dell’organo di gestione di nessun’altra società quotata, di accettare più di cinque incarichi come membro del Consiglio di Sorveglianza in società quotate non appartenenti al gruppo, tenendo altresì conto che la nomina a Presidente del Consiglio di Sorveglianza viene computata come doppio incarico. (Principio 12, Raccomandazione C-4).

Il freno alla possibilità di accumulare cariche interessa anche i membri del Consiglio di Gestione, ai quali è prescritto di non ricoprire più di due incarichi come componenti dell’organo di controllo di società quotate non appartenenti al gruppo, con l’esclusione anche della possibilità di ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio di Sorveglianza di società quotate al di fuori del gruppo (Principio 12, Raccomandazione C-5).

Come anticipato all’inizio, l’entrata in vigore del nuovo Codice tedesco della Corporate Governance soltanto nel marzo 2020 non è dovuta unicamente agli aggiustamenti di carattere formale susseguitisi tra la fine del 2019 ed i primi mesi del 2020, ma anche e soprattutto al necessario tempo di recepimento nel diritto tedesco dei principi contenuti nella nuova Shareholders’ Rights Directive II ed alle consequenziali modifiche di recepimento richieste dal Codice di Commercio tedesco (Aktiengesetz).


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