Fratelli Tutti. Un’enciclica dal sapore universale

Fratelli Tutti. Un’enciclica dal sapore universale

Il 3 ottobre 2020 sull’ altare della tomba di San Francesco in Assisi, il Santo Padre ha firmato una nuova enciclica, la terza del Suo pontificato, che si sofferma sui temi della fraternità e dell’amicizia sociale.

Può essere definita a tutti gli effetti un’enciclica della persona nella sua totalità, al di là di qualsiasi distinzione di credo politico, sociale, religioso o geografico. L’individuo è tale in quanto ha una dignità inalienabile, che nessuno può violare. Tutto ciò è anche dimostrato dai diversi riferimenti che il Pontefice fa al documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana del 4 febbraio 2019.

Il fil rouge della fraternità universale percorre tutto il documento quasi a porsi come un percorso di scoperta, che aiuta il lettore ad immergersi nello spazio dell’abbraccio universale della fraternità e dell’amicizia sociale.

Già il titolo, che trae spunto dalle Ammonizioni di San Francesco, invita a “un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio” (n.1). E continua: “Pur avendola scritta a partire dalle mie convinzioni cristiane, che mi animano e mi nutrono, ho cercato di farlo in modo che la riflessione si apra al dialogo con tutte le persone di buona volontà” (n.6). Ecco, ancora una volta, lo spirito universale che pervade l’enciclica.

Non manca il riferimento alla pandemia causata dal Covid-19, che ha maggiormente evidenziato l’incapacità di agire insieme; nonostante si viva un’epoca digitalizzata, la pandemia ha smascherato le nostre vulnerabilità e le nostre false sicurezze, rendendo necessaria la consapevolezza che solo insieme ci si può salvare, poiché siamo tutti sulla stessa barca.

L’enciclica si struttura in otto capitoli. Le deformazioni sociali, politiche ed economiche dettate dalla corsa ad un accaparramento egoistico delle risorse e dei beni, ha portato le maggiori potenze mondiali ad essere indifferenti verso le popolazioni che hanno maggiormente bisogno di aiuti umanitari. Tali problemi esigono azioni di carattere globale che superino il virus più terribile e più difficile da combattere, ossia quello dell’individualismo.

Vanno abbattuti i muri che ci impediscono di incontrare l’altro. Il paradigma che viene offerto è quello del Buon Samaritano, quale icona illuminante per costruire un nuovo legame sociale che abbia come destinatario il prossimo senza frontiere.

E’ necessario incrementare e semplificare la concessione di visti, aprire corridoi umanitari, garantire sicurezza e servizi sociali, tutelare i minori, garantire la libertà religiosa e favorire l’inserimento sociale.

Il Papa si rivolge al potere internazionale, ribadendo quanto già auspicato dal Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate (29 giugno 2009) in tema di una necessaria riforma «sia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che dell’architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di Nazioni».

Qui si inserisce il compito fondamentale della politica, della “migliore politica”, quella che supera il populismo e le logiche di mercato e si pone al servizio del bene come forma di carità. “È vero che le differenze generano conflitti, ma l’uniformità genera asfissia e fa sì che ci fagocitiamo culturalmente. Non rassegniamoci a vivere chiusi in un frammento di realtà” (n. 191).

Un’altra tematica importante che il Pontefice affronta è quella della rinuncia alla guerra ed alla vendetta, che genera altra distruzione, a favore di una cultura del dialogo che si apra al gusto di riconoscere l’altro.

C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia” (n. 225). A tal proposito, sottolinea il Pontefice, la pena di morte è inammissibile e va abolita in tutto il mondo; “Ricordiamo che «neppure l’omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante»” (n.269).

La violenza non può trovare spazio tra le diverse religioni; una religione che incita alla violenza ha deformato e destrutturato il suo messaggio originale. Un forte appello viene fatto a favore della libertà religiosa che va garantita a tutti, quale diritto umano fondamentale del credente di ogni religione, senza alcuna discriminazione.

L’enciclica si chiude con due preghiere, una al Creatore, l’altra cristiana ecumenica affinché in ognuno ci sia uno spirito di fratelli.

La sfida è urgente: tutti siamo chiamati a lavorare per una nuova umanità che abbia a cuore il bene comune.


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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni). Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”. E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana. E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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