I criteri per determinare l’assegno di divorzio: potrebbe intervenire il legislatore

I criteri per determinare l’assegno di divorzio: potrebbe intervenire il legislatore

Il 27 luglio scorso, poco più di due mesi dopo della sentenza della Corte di Cassazione che ha rivoluzionato i parametri dell’assegno di divorzio, è stata presentata una proposta di legge di riforma.

Il provvedimento, a firma della Presidente della Commissione Giustizia della Camera, è stato incardinato in Commissione Giustizia giovedì 5 ottobre con la relazione dello stesso Presidente.

Tale proposta di riforma si basa sul presupposto che la recente sentenza della Suprema Corte ha stabilito che l’assegno che spetta all’ex coniuge deve essere riconosciuto allorquando quest’ultimo non sia in grado di mantenersi. Talune successive pronunce di merito sono state tra loro discordanti e per tale motivo un intervento del legislatore apparirebbe necessario allo scopo di dare certezza ad una materia, quella del diritto di famiglia, alquanto delicata.

Secondo la proposta di legge il giudice dovrà valutare, nella determinazione dell’entità dell’assegno, una serie di presupposti: le condizioni economiche dei coniugi, la durata del matrimonio e i motivi che ne hanno determinato la fine, l’apporto dato alla vita familiare e alla formazione del patrimonio, il reddito di ciascun coniuge, l’impegno nella cura dei figli.

Tali previsioni avranno (sempre secondo la proposta di legge) efficacia anche per lo scioglimento delle unioni civili.

In tal modo verrebbero forniti criteri univoci per garantire la tutela del soggetto più debole, senza vessare oltremodo il soggetto tenuto a corrispondere l’assegno. Come è noto molto spesso il soggetto più debole, talvolta per scelta comune, ha fatto confluire energie di lavoro e prospettive professionali nell’ambito familiare.

In Commissione verrà quindi avviato un breve ciclo di audizioni e poi si passerà alla fase degli emendamenti.


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Mariarosa Signorini

1996 conseguimento della Laurea in Giurisprudenza presso l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, con la valutazione di 105/110 e discussione della tesi in Istituzione di Diritto Privato, recante il seguente titolo "Interruzione della gravidanza e responsabilità civile del sanitario"; anno accademico 2005/2006 "Master in diritto di famiglia" Scuola Superiore di Amministrazione pubblica e degli Enti Locali; anno 2007 "Corso di Diritto di famiglia" Alma Mater Studiorum, Facoltà di Giurisprudenza; anno 2007 "Corso di perfezionamento e aggiornamento per la difesa nel processo minorile" Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna e Fondazione Forense Bolognese; anno accademico 2007/2008 "Corso di specializzazione in diritto familiare e minorile", Uni.Rimini, CE.S.DI.F. (Centro Studi e Ricerche in diritto familiare e minorile); In regola con gli obblighi insiti nella formazione continua, ha partecipato ad eventi formativi, seminari e congressi che hanno ad oggetto il diritto familiare e minorile; è avvocato in Bologna.

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