Il bilancio ambientale

Il bilancio ambientale

Sommario: 1. Definizione del bilancio ambientale – 2. I principi e il contesto legislativo – 3. I contenuti – 4. Differenze tra bilancio ambientale e bilancio sociale

1. Definizione del bilancio ambientale

Nel nostro periodo storico, sempre maggiore importanza riveste la materia ambiente e le azioni ad esse rivolte. Gli enti e le imprese, in tale ottica, si sono dotati di un documento/strumento volontario, che si affianca ai documenti obbligatori, definito bilancio ambientale.

Il bilancio ambientale è un documento/strumento informativo di rendicontazione e di comunicazione della politica applicata e dei risultati ottenuti per la tutela dell’ambiente nel quale si descrivo le relazioni tra impresa/ente e l’ambiente.

Attraverso l’elaborazione di dati, statistiche e indicatori, che riguardano sia la parte fisica dell’attività (materie prime, energia, acqua, atmosfera, emissioni, rifiuti, riciclo dei materiali e degli inquinanti ecc.) sia quella finanziaria (spese e investimenti ambientali), sono documentate l’efficienza ecologica e la compatibilità ambientale dell’operatore.

L’obiettivo è ottenere un miglioramento della situazione futura rispettando maggiormente l’ambiente e garantendo maggiore qualità e sviluppo sostenibile. Tale finalità sottende anche la speranza di ottenere, con ciò, vantaggi di performance, di immagine, di consenso.

2. I principi e il contesto legislativo

Per il bilancio ambientale non esistono tuttora metodologie, modelli e regole applicative universalmente accettate, pur essendo state emanate linee guida generali anche a livello internazionale. Fin dagli anni ’90 la contabilità ambientale è rientrata in un insieme di principi condivisi da importanti organismi a livello internazionale. Essa compare come strumento per lo sviluppo sostenibile già nel 1992 al summit mondiale sullo Sviluppo Sostenibile dell’Onu di Rio de Janeiro. Anche la Commissione europea, nei programmi d’azione in materia ambientale, ha più volte sottolineato l’importanza dell’adozione di strumenti di contabilità ambientale, a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, per integrare le informazioni contenute nei documenti tradizionali di programmazione economico-finanziaria e di bilancio, e per supportare adeguatamente il processo decisionale pubblico. Ugualmente il Consiglio d’Europa nel 2004 ha raccomandato ai Governi l’adozione di un sistema di contabilità ambientale per rendere conto alle comunità amministrate delle politiche messe in atto e dei risultati raggiunti, come pure per integrare la variabile «ambiente» nel procedimento decisionale pubblico.

3. I contenuti del bilancio ambientale

Il bilancio ambientale è costruito attraverso: un sistema organizzato di conti ambientali (fisici e/o monetari) in relazione alle competenze dell’organo istituzionale cui si riferisce, realizzato in modo da rendere possibile il confronto con i documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio; la valutazione degli impatti ambientali delle politiche settoriali, sociali e di sviluppo dell’ente, attuate o da attuare.

Il bilancio viene realizzato a partire da ciò che l’ente deve fare rispetto all’ambiente (in quanto indicato dalla legge come competenza specifica) e ciò che l’ente sceglie di fare, per qualificare il proprio intervento sulle tematiche ambientali.

In particolare, la struttura della rendicontazione prevede aree che rappresentano le principali macrocompetenze ambientali di un’amministrazione, i grandi temi su cui rendere conto.

All’interno di ogni area vengono individuati ambiti o sottoaree di dettaglio, che rappresentano le azioni concrete su cui ogni ente nello specifico decide di rendere conto.

L’insieme di tali ambiti costituisce la base per la costruzione del sistema contabile ambientale.

A ciascun ambito di rendicontazione vengono quindi associati da un lato gli obiettivi strategici, le politiche ambientali, gli interventi e le attività previste, dall’altro gli indicatori utilizzati per misurare le ricadute ambientali delle attività, l’efficacia, l’efficienza e la coerenza delle politiche messe in campo (conti fisici) ed eventualmente le spese ambientali per competenza o ambito di rendicontazione (conti monetari).

La struttura del bilancio ambientale è differente a seconda della metodologia adottata e a seconda della tipologia dell’ente/impresa di riferimento.

Il bilancio ambientale può essere effettuato a consuntivo (bilancio ambientale consuntivo) e in fase di programmazione della stessa (bilancio ambientale preventivo) e segue lo stesso iter dei documenti pubblici di bilancio e di programmazione economico-finanziaria, oltre ad essere allineato agli altri strumenti di pianificazione e gestione dell’ente locale.

L’integrazione con gli strumenti di programmazione e pianificazione e con le procedure ordinarie di gestione permette di valorizzare gli aspetti strategici del sistema senza considerarlo uno strumento di gestione a sé stante.

In questo modo il sistema di rendicontazione ambientale è direttamente collegato con il processo decisionale. Ciò permette di sviluppare il dibattito, aumentare la trasparenza, dare un maggior peso all’assunzione di responsabilità e alle scelte ambientali.

Il processo di contabilità ambientale è estremamente dinamico, nel senso che l’esito finale, ovvero il bilancio ambientale, è parte integrante del processo istituzionale di assunzione delle decisioni e viene utilizzato dai decisori per valutare azioni, interventi e politiche nonché piani e programmi, ed quindi è in grado di modificare le strategie per il futuro.

Importante caratteristica del bilancio ambientale è l’intersettorialità della rendicontazione, dal momento che l’analisi non è ristretta al solo Settore Ambiente, ma comprende politiche ed attività dell’intera amministrazione, nell’ottica che le questioni ambientali sono trasversali a tutte le azioni e le iniziative dell’ente.

Il metodo si basa sull’evoluzione del concetto di “accounting” (contare e contabilizzare) per la rilevazione e gestione dei dati ambientali, in “accountability” (rendicontazione), che indica la realizzazione di un sistema di responsabilità per chiarire le relazioni esistenti tra decisioni, attività e parametri di controllo degli effetti (indicatori).

Il bilancio ambientale è strutturato sulla base delle competenze di legge dell’ente e contiene gli obiettivi strategici e le politiche ambientali perseguite, alle quali sono associati indicatori fisici (Piano dei conti fisici) ed economici (Spese ambientali) per valutare l’andamento delle attività messe in campo.

Il processo si sviluppa secondo le seguenti fasi: definizione delle politiche ambientali dell’ente, partendo dall’analisi dei documenti che esplicitano le politiche, i programmi e gli impegni in campo ambientale; costruzione del sistema contabile: con l’individuazione degli ambiti di rendicontazione, la definizione dei parametri di misurazione e controllo (indicatori fisici e monetari) per la valutazione degli effetti delle politiche e la raccolta dei valori degli indicatori attraverso la predisposizione di una procedura sistematica di raccolta delle informazioni rilevanti; reporting: comunicazione dei risultati raggiunti dall’ente in relazione agli impegni assunti attraverso la redazione del report come sintesi del sistema di contabilità ambientale (bilancio ambientale consuntivo).

Il bilancio ambientale fa riferimento a soggetti o istituzioni portatori d’interesse denominati stakeholders, cioè gli interlocutori direttamente o indirettamente interessati o influenzati dagli aspetti ambientali delle attività dell’impresa o dell’ente pubblico.

Gli stakeholders sono individuati a livello di singola impresa/ente e generalmente sono riconducibili a diverse tipologie (azionisti, soci, soggetti che impiegano risorse in azienda; risparmiatori, partner commerciali; lavoratori dipendenti ed autonomi ed anche le loro famiglie; consulenti; fornitori di beni e servizi; banche, le istituzioni finanziarie, i creditori; la pubblica amministrazione e le autorità pubbliche; clienti/utenti; consumatori; mas media; comunità locali; sindacati; associazioni; organi di controllo; cittadini interessati).

4. Differenze tra bilancio ambientale e bilancio sociale

I confini tra il bilancio ambientale e bilancio sociale sono molto spesso sottili tanto che i due documenti, sono molto spesso collegati tra loro e si influenzano reciprocamente.

La principale differenza tra il bilancio ambientale e quello sociale sta nella focalizzazione dell’oggetto di analisi: il bilancio ambientale si focalizza in particolar modo sulle informazioni/dati/informazioni/attività che hanno una ricaduta sulla materia ambiente.

Il bilancio sociale, invece, si focalizza sulle informazioni/dati/informazioni/attività che hanno una ricaduta su una molteplicità di aspetti (terzo settore, volontariato, diversamente abili, cittadini, pari opportunità, categorie settoriali…ecc.)


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
Listed in ROAD, con patrocinio UNESCO
Copyrights © 2015 - ISSN 2464-9775
Ufficio Redazione: redazione@salvisjuribus.it
Ufficio Risorse Umane: recruitment@salvisjuribus.it
Ufficio Commerciale: info@salvisjuribus.it
***
Metti una stella e seguici anche su Google News
The following two tabs change content below.

Giovanni Pasquariello

Giovanni Pasquariello Dottore di Ricerca (PhD) in: Fiscalità, Contratti e Imprese tra Diritto Tributario e Diritto Civile - Cultore della materia in: Economia Aziendale e Metodologia Quantitative D'Azienda - Dottore Commercialista - Revisore Legale

Articoli inerenti