Il Consiglio di Stato dice sì alle benedizioni nelle mura scolastiche

Il Consiglio di Stato dice sì alle benedizioni nelle mura scolastiche

a cura di Giuseppe Di Micco

Per il Tar dell’Emilia non può, “la scuola essere coinvolta nella celebrazione di riti religiosi che sono essi sì attinenti unicamente alla sfera individuale di ciascuno – secondo scelte private di natura incomprimibile – e si rivelano quindi estranei ad un ambito pubblico che deve di per sé evitare discriminazioni” (sentenza n. 166/2016).

Il TAR, con tale sentenza, ha optato per una linea che salvaguarda il principio di laicità, inteso come imparzialità ed equidistanza verso tutte le confessioni religiose, nonostante la delibera del Consiglio d’istituto aveva stabilito che tali benedizioni pasquali sarebbero state aperte a chiunque e comunque si sarebbero svolte al di fuori dagli orari di lezione, senza nessuna responsabilità degli insegnanti sui minori.

Le conclusioni dei giudici del TAR hanno quindi evidenziato che proprio perché la celebrazione di riti religiosi sono attinenti unicamente alla sfera individuale di ciascuno, una messa o un rito cattolico, finirebbe inevitabilmente per escludere tutti coloro che sono credenti in altre confessioni.

Secondo i giudici amministrativi, inoltre, a scuola si possono svolgere esclusivamente quelle attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile. La benedizione pasquale cattolica non può essere consentita in tale sede proprio perché non rientra in nessuna di quelle attività di cui la legge consente lo svolgimento in ambito scolastico.

Il principio di laicità e quello secondo cui le pratiche religiose devono restarne fuori affermato dal TAR è stato però recentemente rivisto dal Consiglio di Stato.

La sesta sezione, infatti, ha accolto l’istanza del Ministero della Pubblica Istruzione sospendendo “con effetto immediato” l’esecutività della sentenza del Tar emiliano.

Contro la sentenza, che aveva scatenato infinite polemiche, si era subito scagliato il Miur presentando appello al Consiglio di Stato, il quale ha accolto le doglianze.

Non conosciamo ancora le motivazioni – scrive in una nota il comunicato – ma il provvedimento risulta comunque incomprensibile, non essendovi in questo caso nulla da sospendere, se non il valore e l’autorevolezza di precedente giurisprudenziale della decisione del Tar“, visto che la sentenza aveva già esaurito i suoi effetti essendo arrivata a “cose fatte” e cioè dopo che le celebrazioni pasquali (del 2015) erano state effettuate.

Non sono mancate le polemiche del comitato Scuola e Costituzione degli insegnanti e dei genitori che hanno evidenziato che il MIUR ha voluto sospendere la statuizione di un principio affermato dall’articolo 7 e 8 della Costituzione. Essi infatti hanno considerato inaccettabile che la decisione sia stata assunta senza prima aver sentito loro in quanto ricorrenti al TAR.

Evidentemente, aggiunge il comitato “il ministero ha voluto sospendere l’affermazione di un fondamentale principio (costituzionale) scavalcando la legittima dinamica processuale e senza attendere la pronuncia del giudice d’appello. Purtroppo la voce ministeriale ha trovato ascolto giurisdizionale“.

L’udienza di discussione della sospensiva è stata fissata per il 28 aprile, cosa “ancor più inaccettabile” per il comitato, visto che è dopo Pasqua.

Vedi anche: “No ai riti religiosi nelle mura scolastiche

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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni). Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”. E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana. E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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