Jon e Daenerys: è incesto?

Jon e Daenerys: è incesto?

Nell’ordinamento giuridico italiano l’incesto costituisce un reato? Una relazione amorosa tra lo zio e il nipote rappresenta un incesto? Lo zio e il nipote possono sposarsi?

Daenerys, ultima dei Targaryen, o almeno così si pensava, e “legittima” erede al Trono di spade, dopo sette stagioni nelle quali le prova tutte per tornare a Westeros e riconquistarla, scopre che il suo nuovo amante e alleato di guerra, Jon Snow, il Re del Nord, in realtà è suo nipote.

In quest’articolo ci sposteremo da Westeros all’Italia e dall’Età antica ai giorni nostri e capiremo se la relazione amorosa tra Jon Snow e Daenerys Targaryen, nel nostro ordinamento costituirebbe un incesto. Ci chiederemo anche se i due personaggi potrebbero contrarre matrimonio.

Incesto. L’incesto nel nostro ordinamento giuridico rappresenta un reato punito dall’art. 564 c.p.

Le condotte punite da tale previsione normativa sono di due tipologie: il compimento un solo atto incestuoso; col quale si intende un atto sessuale che può definirsi come congiunzione carnale o comunque che sia idoneo a soddisfare il piacere sessuale o a suscitarne lo stimolo, che nel nostro ordinamento è punito con la reclusione da 1 a 5 anni (1); l’aver posto in essere una relazione incestuosa, che nel nostro ordinamento è punita con la reclusione da 2 a 8 anni (2).

I 2 personaggi del “Trono di spade” hanno sicuramente compiuto entrambe le tipologie di atti, ma la prima rimane assorbita dalla seconda che è più grave. Jon e Daenerys hanno instaurato tra loro una vera e propria relazione connotata dall’abitualità della condotta.

Pubblico scandalo. La relazione incestuosa, per poter rappresentare un reato, in realtà, necessita di un ulteriore requisito fondamentale: Il pubblico scandalo.

Il pubblico scandalo è rappresentato dal profondo senso di turbamento e disgusto diffusosi in un numero indeterminato di persone estranee alla cerchia familiare degli incestuosi. (3)

Secondo l’orientamento giurisprudenziale maggioritario, il pubblico scandalo costituisce l’evento del reato, ragion per cui, deve essere voluto dall’agente e, in più, deve essere conseguenza causale del suo comportamento. (4)

Daenerys ha chiesto a Jon di non rivelare a nessuno il loro segreto, ma Jon, che odia mentire, ha deciso di rivelarlo a Sansa ed Arya (Bran già lo sapeva), e fin qui il reato non si sarebbe configurato perché, anche se non più fratelli di sangue, fanno comunque parte della sua cerchia familiare.

Il reato viene a configurarsi nel momento in cui anche Tyrion e Varys vengono a conoscenza del rapporto di sangue tra Daenerys e Jon. Da quel momento una cerchia indeterminata di persone estranea alla famiglia dei due personaggi viene a conoscenza del rapporto di parentela e così viene in essere il pubblico scandalo. Anche perché la notizia genera un senso di turbamento tale che in tanti cercano di distruggere la relazione.

Dolo. L’elemento soggettivo necessario affinchè si realizzi la fattispecie criminosa è il dolo, nella forma del dolo generico. I soggetti della relazione incestuosa devono avere la coscienza e volontà di avere un rapporto con l’altro, la coscienza e volontà del rapporto di parentela intercorrente tra di loro e la coscienza e volontà di generare un pubblico scandalo.

Jon e Daenerys erano ben consapevoli di aver instaurato una relazione e anche se all’inizio dell’instaurazione della relazione non conoscevano il loro rapporto di parentela, una volta esserne venuti a conoscenza, hanno coscientemente deciso di continuarlo.

La coscienza e volontà, però, deve essere presente anche nella realizzazione del pubblico scandalo. Il comportamento dei soggetti può essere anche incauto e l’elemento soggettivo si realizzerà comunque. (5)

Si ammette, dunque, anche il dolo eventuale, in altre parole si ha coscienza e volontà anche nel caso in cui l’agente non vuole generare un pubblico scandalo, ma si rappresenta la possibilità che possa verificarsi e decide comunque di agire, accettando il rischio che si verifichi.

Jon, pur sapendo che poteva verificarsi un pubblico scandalo, ha rivelato comunque il segreto alle sue sorelle, accettandone il rischio. Sansa era molto legata a Tyrion e non nutriva simpatia per Daenerys, ragion per cui si considerava altamente probabile che avrebbe rivelato il segreto all’ex marito.

Chi sono i soggetti del reato di incesto? Dall’analisi fin qui effettuata, sembra che il reato in questione si possa configurare, ma per ultimo dobbiamo analizzare l’elemento più importante che potrebbe farci cambiare opinione completamente.

L’art. 564 c.p. prevede un reato proprio, il che vuol dire che può essere commesso solamente da alcuni soggetti tassativamente indicati dalla norma.

I soggetti sono quelli che hanno tra loro una relazione di parentela o affinità (ascendenti, discendenti, affini; fratelli e sorelle), per quanto riguarda i figli, il figlio naturale è equiparato a quello legittimo e, dunque, rientra nel reato in questione. (6)

La condizione del figlio legittimo viene equiparata anche a quella del figlio adottivo che anch’esso rientrerà nella disciplina della norma in esame. (7)

Il rapporto zio/nipote non rientra nella previsione della norma e perciò la relazione tra i due personaggi non configura il reato di incesto.

Per concludere poniamo l’attenzione su un particolare, una soluzione alla quale Tyrion ha subito pensato per risolvere il problema: fare in modo che i 2 si sposino. Tyrion, infatti, crede che Jon avrebbe placato l’ira di Daenerys e che l’avrebbe aiutata a regnare saggiamente.

Nel nostro ordinamento giuridico, un matrimonio tra due persone con questo legame di parentela è in linea generale vietato, ma il tribunale, qualora venga adito tramite ricorso degli interessati, può autorizzarlo con decreto emesso in camera di consiglio. (8)

 

 


(1) Cassazione penale , sez. III , 05/11/2019 , n. 10074.
(2) Art. 564 comma 2 c.p.
(3) Cass. pen. sez. III n. 2639 del 1976.
(4) Cass. pen. sez. I n. 1121 del 1967.
(5) Cass. pen. sez. I n. 102756 del 1966.
(6) Art. 540 c.p.
(7) L. n. 184 del 1983 e l. n. 149 del 2001.
(8) Art. 87 c.c.; Art. 737 ss. c.p.c.

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