La competenza territoriale nei casi di opposizione a precetto

La competenza territoriale nei casi di opposizione a precetto

In tema di opposizione a precetto la competenza territoriale del Giudice è inderogabile anche in caso di cause connesse. E’ questo quello che ha statuito la Suprema Corte con la sentenza n. 13111 del 16 maggio 2019.

La vicenda. Chiamato a rispondere di un giudizio di opposizione a precetto, il Tribunale di Lamezia Terme dichiarava la propria incompetenza a favore del Tribunale di Vibo Valentia.

Nonostante il giudizio fosse stato introdotto con ulteriori domande connesse (accertamento negativo della risoluzione, ripetizione d’indebito, etc.), il Tribunale affermava la natura assorbente della competenza inderogabile sulla causa di opposizione a precetto. L’intimato debitore del precetto contestando tale statuizione proponeva regolamento di competenza, rilevando come la competenza del Giudice avrebbe dovuto cristallizzarsi con riferimento alle cause connesse, tenuto anche conto dei vari fori convenzionali.

La decisione. La Suprema Corte, ritenendo infondato il ricorso, ha confermato la statuizione del Tribunale di Lamezia Terme, confermando la competenza a decidere del Tribunale di Vibo Valentia.

I giudici di legittimità hanno affermato che la competenza ex artt. 27 e 480, comma terzo, del codice di procedura civile, è sia territorialmente inderogabile che funzionale, in quanto stabilita “in funzione e ragione dell’esecuzione” minacciata, e dei possibili “radicamenti territoriali del Giudice di quest’ultima”.

Tale competenza non è modificabile nemmeno nel caso in cui vi siano cause soggettivamente connesse e radicabili presso fori derogabili, concorrenti e/o convenzionali.

Peraltro, nella fattispecie non si tratta di connessione soggettiva, bensì oggettiva.

Infatti, le domande diverse rispetto a quelle inerenti alla validità ed efficacia del contratto oggetto di precetto divengono, ai sensi dell’art. 31 del codice di procedura civile, accessorie. Conseguentemente, anche le cause cumulate per ragioni oggettive, e soggette a fori territoriali derogabili, risulteranno attratte dalla competenza inderogabile e funzionale “sussistente sulla domanda di annullamento del precetto”.

Conclusioni. In definitiva, la Suprema Corte ha affermato il principio per cui in materia di opposizione a precetto, il Giudice chiamato a rispondere sulla domanda di annullamento del precetto è altresì inderogabilmente competente per le accessorie domande afferenti la validità, efficacia e risoluzione del contratto oggetto del precetto.


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Dott. Filippo Foca

Laureato all'Università di Bologna nel 2017 con tesi di laurea correlata in Diritto Commerciale e Penale dal titolo "L’abuso di informazioni privilegiate tra normativa italiana ed europea" ottenendo dalla stessa il massimo punteggio disponibile. Fin subito dopo il titolo di laurea ha iniziato a svolgere la pratica forense presso lo Studio CMI Studio Legale & Associati. Ad oggi collabora con lo Studio Legale BCT. L'attività professionale svolta riguarda il campo del diritto civile, commerciale, societario, bancario, e sportivo. Partecipa inoltre ad eventi di natura giuridica come moderatore o relatore.

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