La concessione dell’assistenza gratuita alle vittime di violenza sessuale. Il “via libera” della Consulta

La concessione dell’assistenza gratuita alle vittime di violenza sessuale. Il “via libera” della Consulta

Con la sentenza n. 1/2021, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 76, comma 4-ter, del d.p.r. 30 maggio 2002, n. 115, recante “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia“, nella parte in cui non comporta l’automatica ammissione al patrocinio a spese dello Stato dalla persona offesa dai reati riportati nella norma stessa, sollevata, a riguardo degli artt. 3 e 24, terzo comma, della Costituzione, dal giudice per le indagini preliminari del del Tribunale ordinario di Tivoli.

Una sentenza innovativa a tutela delle donne, sottoscritta dal nuovo presidente della Corte Costituzionale Gianfranco Coraggio e che ha visto la presenza di un’ulteriore figura femminile, Maria Rosaria San Giorgio, prima donna eletta dalla Cassazione alla Consulta.

Nel caso di specie, il Tribunale di Tivoli si era interrogato sulla destinazione del patrocinio dello Stato nei reati a sfondo sessuale, ovvero se esso dovesse spettare a qualunque donna vittima di violenza che ne avesse fatto richiesta o se la sua condizione economica dovesse essere considerata un ostacolo, tale da negare alla stessa la copertura.

La suddetta sentenza precisa anche che “nel nostro ordinamento giuridico, specialmente negli ultimi anni, è stato dato grande spazio a provvedimenti e misure tesi a garantire una risposta più efficace verso i reati contro la libertà e l’autodeterminazione sessuale, considerati di crescente allarme sociale, anche alla luce della maggiore sensibilità culturale e giuridica in materia di violenza contro le donne e i minori. Di qui la volontà di approntare un sistema più efficace per sostenere le vittime, agevolandone il coinvolgimento nell’emersione e nell’accertamento delle condotte penalmente rilevanti”.

Un piccolo spiraglio che lascia ben sperare.


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Dott.ssa Luana Leo

La dottoressa Luana Leo è dottoranda di ricerca in "Teoria generale del processo" presso l'Università LUM Jean Monnet. È cultrice di Diritto pubblico generale e Diritto costituzionale nell'Università del Salento. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso il medesimo ateneo discutendo una tesi in Diritto Processuale Civile dal titolo ”Famiglie al collasso: nuovi approcci alla gestione della crisi coniugale”. È co-autrice dell'opera "Il Presidente di tutti". Ha compiuto un percorso di perfezionamento in Diritto costituzionale presso l´Università di Firenze. Ha preso parte al Congresso annuale DPCE con una relazione intitolata ”La scalata delle ordinanze sindacali ”. Ha presentato una relazione intitolata ”La crisi del costituzionalismo italiano. Verso il tramonto?” al Global Summit ”The International Forum on the Future of Constitutionalism”. È stata borsista del Corso di Alta Formazione in Diritto costituzionale 2020 (“Tutela dell’ambiente: diritti e politiche”) presso l´Università del Piemonte Orientale. È autore di molteplici pubblicazioni sulle più importanti riviste scientifiche in materia. Si occupa principalmente di tematiche legate alla sfera familiare, ai diritti fondamentali, alle dinamiche istituzionali, al meretricio, alla figura della donna e dello straniero.

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