Militari impiegati all’estero: la monetizzazione delle ferie non godute

Militari impiegati all’estero: la monetizzazione delle ferie non godute

La monetizzazione delle ferie non godute dal militare costituisce una delle questioni comuni e di spiccato interesse per gli appartenenti alle ff.aa.

Il principio, che vieta in via generale per i pubblici dipendenti la monetizzazione delle ferie non godute, deve però trovare ragioni di temperamento laddove le mancata fruizione delle medesime da parte del militare sia dovuta ad eccezionali ipotesi.

La questione è stata esaminata dal T.A.R. Toscana-Firenze con sentenza n. 459/2017, il quale a seguito di una richiesta di monetizzazione di ferie non godute per missione estera, si esprime al riguardo alle cause che possono dare luogo alla monetizzazione delle ferie non godute da parte del personale militare; e questo a prescindere dal collocamento in congedo dello stesso.

Per il giudice amministrativo si devono distinguere le ipotesi assoggettate all’ambito di operatività del divieto di conversione in denaro da quelle in cui questo non opera.

Alla prima categoria <<appartengono le vicende estintive specificamente richiamate dalla norma, caratterizzate dal fatto che in esse il dipendente concorre attivamente alla mancata fruizione del proprio diritto con atti (dimissioni) oppure con comportamenti incompatibili con la permanenza del rapporto (pensionamento, cui sono stati aggiunti, per analogia, il licenziamento disciplinare e il mancato superamento del periodo di prova)>>; mentre alla seconda <<quelle dovute a eventi indipendenti dalla volontà del lavoratore e dalla capacità organizzativa del datore di lavoro, quali il decesso, la dispensa per inidoneità permanente e assoluta, la malattia, l’aspettativa e la gravidanza; qualificate, le prime due, come situazioni in cui il rapporto di lavoro si conclude in modo anomalo e, le altre, come casi in cui il dipendente non ha potuto fruire delle ferie proprio a causa dell’assenza dal servizio nel periodo antecedente la cessazione del rapporto di lavoro>>.

Nelle ipotesi in cui il divieto di monetizzazione non opera vanno, dunque, inserite le improcrastinabili esigenze di servizio del personale impiegato all’estero tanto più se in teatro operativo; la peculiarità e la gravosità insite nella natura di tali operazioni possono ben rientrare nelle ipotesi in cui il divieto di monetizzazione deve “cedere” a favore di un riconoscimento indennitario per le ferie non godute (cfr. Corte cost., 06 maggio 2016, n. 95; T.A.R. Toscana,Sez. I, 13 giugno 2016, n. 995 in fattispecie analoga anch’essa riferita ad un militare; C. Stato, sez. III, 16 dicembre 2013, n. 6012; Cass., sez. lav., 28 febbraio 2014, n. 4855).


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
Listed in ROAD, con patrocinio UNESCO
Copyrights © 2015 - ISSN 2464-9775
Ufficio Redazione: redazione@salvisjuribus.it
Ufficio Risorse Umane: recruitment@salvisjuribus.it
Ufficio Commerciale: info@salvisjuribus.it
***
Metti una stella e seguici anche su Google News

Articoli inerenti

L’A.N.A.C.

L’A.N.A.C.

L’ ANAC L’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) è una autorità indipendente italiana il cui compito è quello di tutelare l’integrità della...

Posted / anac