Se non rispetto gli orari della raccolta “porta a porta” rischio una multa?

Se non rispetto gli orari della raccolta “porta a porta” rischio una multa?

Gettare i rifiuti fuori dall’orario previsto dal Comune è un illecito sanzionabile. Ma in quali casi si viene multati?

Diversi Comuni impongono fasce orarie troppo ristrette per l’esposizione dei rifiuti della raccolta differenziata “porta a porta” e, spesso, soprattutto nelle grandi città diventa difficile rispettare gli orari ed i giorni della settimana.

Se pensiamo, dunque, che gettare rifiuti solo mezz’ora dopo il termine dell’orario previsto non sia una cosa grave, ci sbagliamo poiché si commette un illecito amministrativo.

In che cosa consiste la raccolta “porta a porta”?

La raccolta “porta a porta” è un sistema istituito in alcuni Comuni per la raccolta domiciliare dei rifiuti. Questo è, certamente, un metodo che permette alle amministrazioni di avere maggiore controllo, di responsabilizzare l’utenza e di ridurre al minimo la permanenza dei rifiuti sulle strade. Ogni nucleo familiare viene dotato, nella forma del comodato d’uso gratuito, di contenitori e sacchetti di diverso colore a seconda del materiale da riciclare.

Come fanno i Comuni a sanzionare i comportamenti illeciti?

I singoli Comuni possono definire autonomamente il calendario dei giorni per il ritiro dei rifiuti, l’esatta somma della sanzione e i metodi per vigilare sull’osservanza di tale calendario e delle relative fasce orarie.

Sicuramente, in qualsiasi Comune, gli agenti di polizia sono autorizzati a multare il trasgressore che viene colto con le mani nel sacco o meglio con il sacco nelle mani.

Tuttavia, nel corso degli anni, le varie Amministrazioni comunali hanno investito diverse risorse economiche per controllare i propri cittadini. Facciamo qualche esempio:

  • sacchetti contrassegnati con un codice identificativo di ogni nucleo familiare;

  • tutor incaricati dal Comune per controllare, individuare e sanzionare chi non rispetta gli orari, ma anche chi non utilizza gli appositi sacchetti biodegradabili [1];

  • telecamere di videosorveglianza che riprendono i trasgressori (soprattutto nelle aree ecologiche).

E se trovano nel sacchetto un documento intestato a mio nome?

Sembra impossibile immaginare operatori del Comune o agenti di polizia rovistare tra i rifiuti, ma è quello che è accaduto in diverse Città italiane.

Questi operatori comunali, come dei veri investigatori, hanno rovistato nei rifiuti dei sacchetti incriminati per cercare una prova documentale, anche semplicemente uno “scontrino parlante” della farmacia con cui risalire al nome del trasgressore.

Ma è lecito multare una persona perché si è trovato uno scontrino con il suo codice fiscale nel sacchetto incriminato? La risposta è negativa [2] in quanto non è prova sufficiente rivenire un documento intestato ad una persona per ritenerla materialmente responsabile dell’illecito con assoluta certezza.

A quanto corrisponde la multa?

La raccolta differenziata viene gestita a livello comunale, quindi per ogni Comune il valore della sanzione può essere diverso e certamente dipende anche dalla gravità dell’inadempienza del cittadino. Nel caso specifico gettare i sacchetti fuori dall’orario previsto dal proprio comune può costare dai 25 ai 155 euro di multa.

Allora come fare se non si riesce a conciliare le proprie esigenze con gli orari previsti dal Comune? Per i rifiuti organici è possibile informarsi sul compostaggio di comunità [3] per farne del concime!

 


[1] D. Lgs. 4/2008; L. 3.08.17, n.123.
[2] GdP Mascalucia, sent. n. 508 18.10.16.
[3] D. Min. Ambiente 29.12.16, n.266.

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Maria Giovanna Bloise

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