Si alla trascrizione del matrimonio dei Testimoni di Geova

Si alla trascrizione del matrimonio dei Testimoni di Geova

L’oggetto della pronuncia della presente ordinanza della Cassazione (6511/2020), depositata il 9 marzo scorso, concerne il ricorso di due coniugi che celebrarono il loro matrimonio nel 1980 in Sicilia secondo il rito dei Testimoni di Geova.

Sia il Tribunale che la Corte di Appello competente di Messina hanno rigettato la dichiarazione di efficacia civile del loro matrimonio in quanto, all’epoca della celebrazione, la confessione religiosa dei Testimoni di Geova era priva di intesa con lo Stato italiano, per cui il matrimonio non avrebbe potuto produrre effetti civili.

I coniugi hanno ricorso, allora, alla Suprema Corte lamentando l’errata applicazione della legge sui culti ammessi (1159/1929), applicabile tuttora alle confessioni religiose prive di intesa con lo Stato, in quanto il ministro di culto che aveva celebrato il loro matrimonio era stato regolarmente approvato con decreto del Ministero dell’Interno, così come previsto dalla normativa. Pertanto, sussistevano tutte le condizioni per ottenerne la trascrivibilità agli effetti civili.

Inoltre, hanno lamentato anche la violazione della Costituzione e della Cedu, poiché la Corte di Appello, confermando il decreto emesso in primo grado, ha permesso l’ingerenza delle autorità statali nella vita privata e familiare di una coppia, in contrasto con il diritto fondamentale a contrarre un matrimonio valido agli effetti civili. Ne consegue che motivare il diniego della non trascrivibilità per mancanza di un’intesa rappresenta una evidente discriminazione fondata sulla religione.

La Cassazione ha accolto il primo motivo del ricorso, dichiarando assorbito il secondo.

In materia dei trascrizione di matrimoni celebrati secondo riti diversi da quello cattolico la Corte ha precisato che, in assenza d’intese, essi sono produttivi di effetti in presenza dei seguenti presupposti: il Ministero dell’Interno deve aver approvato con decreto la nomina del ministro di culto celebrante; l’ufficiale dello stato civile deve aver rilasciato l’autorizzazione scritta alla celebrazione del matrimonio.

Sebbene il ministro di culto celebrante il matrimonio appartenesse alla “Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania”, culto ammesso nello Stato italiano in virtù del Trattato di amicizia con gli Stati Uniti del 1948, ratificato e reso esecutivo in Italia con la legge n. 385/1949, e soggetto alla legge dei culti ammessi.

L’Ente non aveva richiesto la stipula di intese con l’Italia, come invece era stata intrapresa dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, il cui procedimento, ancora aperto, non era ancora pervenuto alla bozza del 4 aprile 2007.

Quindi la diversa soggettività giuridica dell’ente di appartenenza all’epoca della celebrazione depone per l’applicazione della legge sui culti ammessi e non per quello delle confessioni con stipula di intese non ancora concluse.

Alla luce di tali considerazioni, la Corte ha annullato il decreto ed ha rinviato alla Corte di Appello in diversa composizione, affinché applichi i principi previsti dalla legge sui culti ammessi, ossia se l ‘Ufficiale dello Stato civile dopo aver verificato l’inesistenza di impedimenti alla celebrazione certificazione che attesta l’assenza di impedimenti alla celebrazione avesse rilasciato autorizzazione scritta con l’indicazione del Ministro di culto celebrante e la data di approvazione del provvedimento di nomina del Ministro nei termini previsti dall’art. 3, ai sensi del successivo art. 8 della legge 1159/1929.


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Giuseppe Di Micco

Formazione Giuseppe Di Micco (1986), Avvocato e Ph.D. Ha conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza (LMG/01) con votazione 110 e lode discutendo una tesi in diritto canonico. Durante la pratica forense presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, ha continuato a coltivare l’interesse per il settore del diritto canonico ed ecclesiastico partecipando alle attività culturali ed ai convegni organizzati dalla sezione di Diritto Ecclesiastico e Canonico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”. Nell’ottobre del 2012 è stato vincitore al concorso pubblico per l’ammissione alle scuole di dottorato di ricerca dell’Università Statale di Milano, in particolare per il dottorato in Scienze Giuridiche – Curriculum in Diritto Ecclesiastico e Canonico, 28° ciclo. Il 29 gennaio 2016 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca, superando l’esame finale con la discussione di una tesi dal titolo "Matrimonio e consumazione nei diritti religiosi". Nel novembre 2017 ha partecipato al corso di formazione teorico e pratico tenutosi presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana dal Titolo “Il nuovo processo matrimoniale e la procedura super rato” superando le relative esercitazioni con la votazione ed ottenendo il diploma con votazione “Summa cum laude”. Nel 2019, ha frequentato il Corso per la formazione dei Postulatori presso lo Studium della Congregazione delle Cause dei Santi, superando l’esame finale con la votazione 9.5/10 Magna cum Laude probatus Attività professionale ed extra Svolge la professione forense collaborando con studi legali in materia di diritto civile (in particolare in tema di risarcimento danni, riscossione esattoriale, recupero crediti, diritto del lavoro, diritto bancario, diritto di famiglia e delle successioni). Ha collaborato con la cattedra di diritto ecclesiastico, diritto canonico e diritti confessionali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università “Federico II”. E’ stato tutor presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per la materia di diritto del lavoro (AA.2018/2019). Collabora, inoltre, per il comitato di redazione della rivista on line Salvis Juribus con commenti a sentenze in materia sia di diritto civile che di diritto ecclesiastico. E’ membro dell’Ordine della Fraternità Francescana Secolare di Afragola (OFS). E’ membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Le Beatitudini” ODV con sede presso la Pontificia Basilica Minore di S. Antonio da Padova in Afragola (NA) Attività scientifiche Nel maggio del 2016 ha preso parte ad un Campus di Studio presso STILO (RC), organizzato dall’Università Magna Grecia di Catanzaro dal titolo “L’Islam. Dal pregiudizio ai diritti”, prendendo attivamente parte al gruppo di lavoro costituitosi in seno allo stesso, sulla libertà religiosa e integrazione nell’ambito della scuola italiana. E’ stato organizzatore e moderatore del convegno dal titolo “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, organizzato il 4 maggio 2018 presso la Pontificia Basilica S. Antonio da Padova Afragola (NA), accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, con il patrocinio dell’Associazione forense di Afragola e dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. E’ stato curatore del volume relativo agli atti del Convegno “La tutela della famiglia nell’ordinamento secolare e canonico. Aspetti pastorali e riforme processuali”, pubblicati presso la Key editore nel dicembre 2018. E’ stato coautore del volume “Il Trust. Origine, analisi e aspetti comparativi” (a cura di Francesco Cecaro), pubblicato presso Turisa editrice, Collana Studia Selecta, 2018.

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