Street art e graffiti: verso la depenalizzazione dell’art. 639 c.p

Street art e graffiti: verso la depenalizzazione dell’art. 639 c.p

Da un lato c’è la street art, dall’altro i graffiti, quelli che deturpano le nostre case andando contro la legge ed il buon gusto.

È proprio a partire dal rifiuto di questa dicotomia  che è stata presentata, nel mese di febbraio, una proposta di legge a Montecitorio dal titolo “modifica dell’art.639 del codice penale,  in materia di deturpamento e imbrattamento di cose altrui” per depenalizzare il reato di cui all’art sopracitato.

Il bene giuridico ivi tutelato è il patrimonio, in relazione sia alle cose mobili che immobili. In particolare, si vuole evitare una menomazione della situazione patrimoniale del soggetto passivo mediante il deturpamento o l’imbrattamento di una cosa. La norma, si pone inoltre in rapporto di sussidiarietà con quella di cui all’art. 635, prevedendo la punizione di tutte quelle condotte che non giungono alla distruzione, al danneggiamento, all’inservibilità della cosa altrui.

La differenza fondamentale sta  nella reversibilità dell’imbrattamento. Dunque, se ad esempio, le scritte su un muro sono facilmente rimovibili, si configura il delitto di cui in oggetto, e non quello di danneggiamento.

Il terzo comma prevede poi una circostanza aggravante speciale, qualora il colpevole sia recidivo (con precedente sentenza passata in giudicato).

L’intento  della proposta in questione, è quello di depenalizzare i reati connessi al writing commutandoli in ammenda fino a diecimila euro ed annesso pagamento per il ripristino dei luoghi.

Viene inoltre cancellata la procedibilità d’ufficio ad eccezione dei casi in cui sono coinvolti beni di interesse storico o artistico; negli altri casi si prevede che l’azione sanzionatoria avvenga mediante querela di parte. 

Il primo firmatario è il deputato di SI/LeU, Erasmo Palazzotto, che si è avvalso della collaborazione di diverse persone vicine al mondo dei graffiti, tra queste, figura anche Domenico Melillo. Trattasi dell’avvocato schieratosi a  difesa di writer finiti a processo nonché a sua volta street artist, sotto il nickname Frode, la persona che più di ogni altra ha contribuito a scrivere il testo della proposta.


Art. 639 c.p – deturpamento e imbrattamento di cose altrui
<<1. Chiunque, fuori dei casi preveduti dall’articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a lire mille. 2. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. 3. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro. 4. Nei casi previsti dal secondo comma si procede d’ufficio. 5. Con la sentenza di condanna per i reati di cui al secondo e terzo comma il giudice, ai fini di cui all’articolo 165, primo comma, può disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi ovvero, qualora ciò non sia possibile, l’obbligo di sostenerne le spese o di rimborsare quelle a tal fine sostenute, ovvero, se il condannato non si oppone, la prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo determinato comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate nella sentenza di condanna>>.

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