Crowdfunding Start-Up: tutto ciò che devi sapere per un finanziamento ed investimento sicuro

Crowdfunding Start-Up: tutto ciò che devi sapere per un finanziamento ed investimento sicuro

CROWDFUNDING STARTUP: cos’è e come funziona.

Il crowdfunding è una fonte alternativa di finanziamento che si avvale del web, e dunque dell’ambiente virtuale, per consentire di mettere in contatto tra loro idee e progetti, persone o gruppi di persone e capitale.

Si tratta di un processo mediante il quale gruppi di persone (gli investitori) finanziano economicamente un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere, ricorrendo a siti internet (piattaforme di crowdfunding, portali di crowdfunding) e ricevendo in alcuni casi una ricompensa.

Negli ultimi anni questo tipo di finanziamento ha preso molto piede tra le Start Up e le PMI innovative: sono molte, infatti, le piattaforme crowdfunding attive in Italia e quelle di crowdfunding attive a livello internazionale, attualmente online.

CROWDFUNDING STARTUP INNOVATIVE: cosa sono le start up?

Le start up innovative sono piccole società di capitali italiane (spa, srl o cooperative) impegnate in settori innovativi, tecnologici o a vocazione sociale.

Il “Decreto crescita bis” stabilisce i requisiti che tali società devono possedere e dispone diverse semplificazioni normative per favorirne la diffusione e lo sviluppo:

costituite da meno di 5 anni;

– avere sede principale in Italia o in altro Paese dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’accordo sullo spazio economico europeo, purché con una sede produttiva/filiale in Italia;

– abbiano un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;

non siano quotate su un mercato regolamentato, né su una piattaforma multilaterale di negoziazione;

non distribuiscano o abbiano distribuito utili;

– abbiano come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione la commercializzazione di prodotti/servizi innovativi e tecnologici;

non siano nate da fusioni o scissioni societarie.

Le Start-Up innovative, per offrire i propri strumenti finanziari, debbono registrarsi in una sezione speciale del Registro delle Imprese. L’iscrizione è gratuita ed avviene mediante l’inoltro telematico alla Camera di Commercio territorialmente competente di una dichiarazione di autocertificazione di possesso dei requisiti di legge sopra indicati.

CROWDFUNDING STARTUP: i modelli di crowdfunding

Le piattaforme di crowdfunding possono essere di tipo generalista, o orizzontali, che consentono di finanziare progetti di differente tipologia, oppure verticali, specializzate in un singolo settore o tipologia di prodotto.

La pratica del crowfunding può essere classificata in differenti modelli, che si adattano alla specifica legislazione fiscale ed economica vigente nei vari Paesi.

Tra i modelli più ricercati vi sono:

Donation. In questa tipologia l’investitore effettua una donazione in denaro senza ricevere nulla in cambio (mirato più al settore sociale e civile ed alle iniziative no profit);

Reward. Questo modello prevede una ricompensa/premio per l’investitore, non rappresentata quasi mai dal denaro, bensì commisurata, il più delle volte, al contributo apportato o addirittura inferiore allo stesso;

Social Lending, si caratterizza per l’erogazione di prestiti diretti/personali tra privati su internet, ovvero senza ricorrere alla figura di intermediari finanziari, come le Banche. Questo genere di piattaforme mette in relazione chi ha necessità di raccogliere il denaro con chi ha interesse a prestarlo, consentendo a quest’ultimi di ottenere in cambio una remunerazione del capitale sotto forma di interessi;

Equity crowdfunding, consente agli investitori, mediante piattaforme web autorizzate, di finanziare imprese e progetti innovativi, ottenendo in cambio una partecipazione nella compagine sociale dell’impresa finanziata (ad esempio quote di S.r.l. o azioni di S.p.a.), ovvero strumenti partecipativi al capitale di rischio con annessi diritti patrimoniali e amministrativi che ne conseguono.

Quest’ultimo modello di crowdfunding, oltre ad essere il più diffuso in Italia, è l’unico che ha trovato regolamentazione da parte della Consob, al fine di creare un contesto snello ed affidabile per gli investitori (regolamento del 26.06.2013 e Decreto Crescita bis).

Oggi, coloro i quali siano interessati ad investire in un determinato progetto, promosso da Start-Up innovative, avranno la possibilità di assumere le informazioni necessarie a decidere se investire o meno (tramite internet) in strumenti finanziari, consultando i portali on-lineche si occupano di Equity Crowdfunding, in quanto piattaforme vigilate dalla Consob.

CROWDFUNDING STARTUP: eventuali rischi, illeciti e truffe

Il ruolo fondamentale dei portali di equity crowdfunding è quello di assicurare che gli investitori possano comprendere appieno caratteristiche e rischi degli investimenti proposti, prendendo visione della relativa informativa presente nel portale.

Proprio per la delicatezza delle informazioni gestite sulle Start-Up innovative e sulle offerte promosse dalle stesse, infatti, i portali di equity crowdfunding debbono necessariamente essere gestiti da soggetti autorizzati, ovvero da:

– i soggetti autorizzati dalla Consob ed iscritti in un apposito registro tenuto dalla Autorità stessa;

Banche e le Imprese di Investimento già autorizzate alla prestazione di servizi di investimento.

A ben vedere, dunque, la disciplina italiana sull’Equity Crowdfunding è tra le più rischiose dal punto di vista economico, in quanto l’investitore (con il proprio denaro) partecipa per intero al rischio economico che caratterizza tutte le iniziative imprenditoriali, esponendosi a possibili truffe finanziarie, diffusissime on-line.

Prima di decidere, dunque, se investire in un determinato progetto, tramite questo genere di piattaforme (ove più facilmente si incorre nel rischio di illeciti o truffe), è sempre bene conoscere tutti gli aspetti che caratterizzano l’operazione che si va per compiere, ovvero i diritti e gli obblighi che conseguono alla scelta dell’investimento.

L’investimento in Start-Up innovative presenta, infatti, caratteristiche particolari e rischi economici più elevati rispetto agli investimenti tradizionali. Trattandosi di una realtà nuova, senza una storia, la Start-Up innovativa offre un’idea e un progetto per realizzarla ma nulla può promettere in ordine ai dividendi.

La decisione se investire oppure no, pertanto, non si basa, come generalmente avviene, su elementi economici e razionali ma sul personale modo di apprezzare, anche emotivamente, un determinato progetto.

Per tali ragioni, e per la complessità intrinseca che caratterizza tale settore, è sempre opportuno e consigliabile avvalersi della consulenza di un esperto che aiuti nella scelta e nel genere di investimento che si vuole effettuare, prevenendo in tal modo eventuali illeciti o vere e proprie truffe finanziarie.


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Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo discutendo una tesi sperimentale in Diritto Penale Tributario e ha ottenuto il Diploma di Specializzazione in Professioni Legali preso la medesima Università. Al termine del percorso post laurea ha svolto un tirocinio presso gli Uffici della Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha conseguito un Diploma in Diritto Tributario Europeo ed Internazionale, ha frequentato un corso telematico in Diritto Penale Internazionale organizzato dalla School of Law della Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio (USA) e ha inoltre frequentato il Master biennale in Difensore Tributario organizzato dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi. Negli anni ha maturato una specifica competenza in tema di Diritto internazionale, Diritto immobiliare Diritto tributario, Diritto dell’Immigrazione, nonché in tema di reati fiscali ed reati economici. Approfondito il settore dell'assistenza alle imprese e specificamente dell’auto-imprenditorialità (valido strumento per la creazione di opportunità professionali giovanili), fornisce specifica assistenza in tema di Start-up, Start-up innovative ed internazionalizzazione delle PMI, in stretta correlazione con la nuova normativa italiana in tema di microcredito e mentoring. Di lingua madre italiana, parla fluentemente la lingua inglese e conosce la lingua francese.

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