Fomo: l’altra faccia della medaglia da dipendenza da smartphone

Fomo: l’altra faccia della medaglia da dipendenza da smartphone

Durante la pandemia si è registrato, da subito, il più elevato utilizzo di social e applicazioni mai visto prima. I vari devices, ma soprattutto gli smartphone, sono diventati lo strumento principale per affacciarsi sull’intero mondo.

A cosa ci ha portato questa immane brama di interazione virtuale? Da una ricerca della Ruhr-Universitat di Bochum, in Germania, incentrata su uno studio a base internazionale riguardante l’uso dello smartphone durante il periodo pandemico, si è palesato l’altro lato oscuro dell’accesso frenetico a social e applicazioni che oltrepassa di gran lunga la cd. ‘dipendenza’.

La spasmodica interazione virtuale ha provocato, in molti, la perdita quasi totale del controllo, determinando un pensiero ostile ripetitivo: il terrore di essere tagliati fuori. Nello specifico si parla di una condizione di ansia sociale che ha portato in molti gravi patologie.

E’ proprio questa l’altra faccia della medaglia, e si chiama ‘Fomo’, acronimo di ‘Fear of missing out’, conosciuta anche come paura di perdere un’occasione. E’ una vera e propria sofferenza emotiva che si potenzia direttamente dall’uso spasmodico dei social network e trova le sue fondamenta nella smania di rimanere sempre e di continuo in interazione con le attività svolte dagli altri per paura di essere tagliati fuori dai contesti sociali gratificanti.

Il distanziamento imposto dalle norme anti Covid ha amplificato il desiderio di interazione sociale, trasportando totalmente il mondo reale e le sue interazioni nel mondo virtuale.

I ricercatori tedeschi nello studio pubblicato su “Plos One” scrivono testuali parole: “Mentre gli smartphone possono migliorare la routine quotidiana e la connessione sociale, il loro utilizzo eccessivo può diventare problematico e influenzare negativamente le relazioni, il lavoro, la salute mentale o fisica“.


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Vittoria Petrolo

Laureata in Scienze Giuridiche indirizzo Criminologia, Investigazione, Sicurezza (ITALIA). Laureata in Criminologia presso la Star University di Delaware (USA). Laureanda Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (ITALIA). Specializzata Master biennale in 'Scienze Forensi e Criminologia' presso la FSA -Forensic Science Academy. Docente di Criminologia presso l’Unitelematica Star in Svizzera. Ricercatrice in ambito Antiterroristico e Neuroscientifico- Antropologico. Esperta Forense iscritta nel registro del Forensics Group n.137/24. Certificata Pekit Criminalistics IFCL (Investigative and Forensic Criminal Law Certification). Cyber Security Manager e Data Protection. Social Media Manager. Digital Creator. Membro ufficiale presso la IACA -International Association of Crime Analysts (USA); Membro ufficiale della INWPIA- Inland North West Private Investigators Association (USA). Membro ufficiale della EACA - European Association of Crime Analysis; Socia del DISC - Dipartimento Italiano per la Sicurezza Cibernetica. Grazie alla mia poliedricità mi diletto anche nel mondo della scrittura poiché “mettere nero su bianco” le mie competenze costituisce per me un’eccezionale valvola di sfogo, perciò scrivo da anni di storie criminali, attualità, criminologia e ambito giuridico, geopolitica.

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