Riduzione degli ostacoli e armonizzazione del mercato unico europeo

Riduzione degli ostacoli e armonizzazione del mercato unico europeo

La Strategia per il Mercato Unico della Commissione è concepita per affrontare tre frizioni ricorrenti: (i) barriere normative e amministrative ridondanti, spesso frutto di gold‑plating; (ii) tempi di adozione non omogenei che creano asincronie tra Stati membri; (iii) frequenti divergenze nell’interpretazione delle stesse regole. Per superarle, la Strategia agisce su due leve complementari. Da un lato, la semplificazione: procedure più snelle, ricorso sistematico al mutuo riconoscimento quando praticabile, e standard tecnici comuni che riducono i costi di conformità. Dall’altro, l’armonizzazione mirata: laddove la tutela dell’interesse pubblico (salute, sicurezza, ambiente) richiede un livello elevato e uniforme di protezione, la fissazione di specifiche comuni (es. passaporto digitale di prodotto e nuove regole di ecodesign) evita la frammentazione e assicura condizioni di concorrenza eque.

Il Rapporto annuale 2024 su Mercato Unico e competitività ha introdotto una griglia di nove driver per misurare i progressi e guidare l’azione: funzionamento del mercato, capitali, investimenti, R&I, energia, circolarità, digitalizzazione, competenze, commercio/autonomia aperta. In questo quadro, la SMET ha dimostrato un valore operativo concreto rimuovendo più del 60% delle barriere segnalate in settori ad alta priorità, come le rinnovabili. Il messaggio politico è chiaro: la rimozione delle barriere non è un esercizio una tantum ma un processo continuativo, che richiede ownership al massimo livello politico.

Coerentemente, la Commissione propone la designazione di “Single Market Sherpas” presso i governi nazionali: figure con mandato di coordinamento interministeriale, responsabilizzate su risultati misurabili (dashboard pubbliche di barriere rimosse), in grado di prevenire l’emersione di nuovi ostacoli e di attivare percorsi di risoluzione rapidi quando insorgono conflitti tra livelli amministrativi o tra regolazioni settoriali.

La disarticolazione normativa tra Stati membri si traduce in costi di transazione elevati, ostacola la scalabilità e spinge le imprese a ridurre l’ambizione geografica. La risposta efficace è un mix di “metodo Delors” (armonizzazione orizzontale su pilastri comuni) e mutuo riconoscimento, supportati da un uso disciplinato di standard europei. Tale approccio riduce i margini per regimi nazionali idiosincratici che, pur animati da finalità legittime, generano effetti extraterritoriali indesiderati sull’integrazione.

Significativa, in questo senso, la posizione congiunta di dodici Stati membri che invocano una strategia orizzontale, olistica e politicamente presidiata per il Mercato Unico: meno frammentazione, più prevedibilità e una governance che allinei le riforme nazionali agli obiettivi comuni, con milestone e responsabilità chiare.

Nel digitale, la contendibilità dei mercati e la simmetria informativa sono condizioni necessarie per una crescita inclusiva. Il DMA interviene sui gatekeeper per impedire pratiche escludenti (autopreferenza, tying, sfruttamento dei dati per schiacciare i rivali), con obblighi ex ante che rendono prevedibili le regole del gioco per start‑up e PMI. Parallelamente, il DSA armonizza gli standard di responsabilità e trasparenza dei servizi digitali, riducendo l’arbitraggio regolatorio e favorendo la fiducia degli utenti.

A completamento del quadro, si collocano iniziative di equità digitale finalizzate a contrastare pratiche scorrette verso i consumatori (ad es. dark patterns, clausole opache, over‑collection di dati): strumenti in via di definizione a livello UE mirano a colmare le lacune tra tutela dei consumatori e disciplina concorrenziale, in modo coerente con l’evoluzione dei modelli di business data‑driven.


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Avv. Gianluca Galofaro

Si laurea nel 2005 presso l’Università degli Studi di Catania con una tesi sperimentale in Informatica giuridica, dedicata all’analisi dei sistemi informativi nel diritto. Consegue nel 2008 l’abilitazione all’esercizio della professione forense ed è iscritto all’Ordine degli Avvocati di Siracusa dal 2009. Patrocinante innanzi alla Corte di Cassazione, svolge attività professionale presso il proprio studio legale con sedi in Augusta e Roma, occupandosi prevalentemente di diritto civile, tributario, del lavoro, ambientale e marittimo. È avvocato fiduciario di diversi enti pubblici e aziende private, per i quali presta consulenza continuativa in materia di contenzioso, contrattualistica, gestione della compliance e responsabilità amministrativa ex D.Lgs. 231/2001. Ha conseguito un Master di II livello in Diritto della Navigazione e dei Trasporti e un Master di I livello in Discipline economiche, statistiche e giuridiche, approfondendo le competenze in ambito economico-gestionale e nella regolazione dei trasporti. Esperto in management della Pubblica Amministrazione, ha maturato una significativa esperienza nella consulenza a enti pubblici, società partecipate e amministrazioni locali, anche nell’ambito di partenariati pubblico-privati e progetti di sviluppo territoriale. Dal 2009 al 2011 ha collaborato con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, presso l’Ufficio Affari Legali, occupandosi di problematiche giuridiche in materia ambientale, sicurezza e responsabilità d’impresa. È inoltre membro della Camera Arbitrale Internazionale, dove ha svolto incarichi di arbitro e giudice in controversie di diritto commerciale e contrattuale. Abilitato all’insegnamento, è docente di corsi di Diritto della Navigazione e partecipa a iniziative di formazione professionale e aziendale su tematiche di diritto ambientale, sicurezza nei luoghi di lavoro e sostenibilità.

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