L’inammissibilità del ricorso cumulativo e gli effetti della rinuncia ad una delle domande proposte

L’inammissibilità del ricorso cumulativo e gli effetti della rinuncia ad una delle domande proposte

T.A.R. Basilicata, Sez. I, sent. 23 agosto 2021, n. 572

La sentenza in epigrafe riguarda il caso di un ricorso di un operatore economico proposto innanzi al Tribunale amministrativo con il quale sono stati avversati distinti ed autonomi provvedimenti amministrativi.

La pronuncia, in buona sostanza, afferma l’inammissibilità del ricorso in quanto, all’esito dell’esame delle domande così come proposte, il G.A. ha ravvisato che il ricorso è finalizzato all’annullamento  di distinti ed autonomi provvedimenti amministrativi, rispettivamente di aggiudicazione di pubblico incanto e di revoca di aggiudicazione di altra e diversa procedura comparativa “ponte”, emanati a valle di altrettanto distinti ed autonomi procedimenti, aventi ad oggetto vicende che, ancorché di tratti similari, sono comunque diverse tra loro diverse, dalle quali emergono autonome e distinte pretese soggettive.

In particolare, secondo una regola discendente da una antica tradizione, il ricorso deve essere diretto contro un solo provvedimento amministrativo, a meno che, tra gli atti impugnati, esista una connessione procedimentale o funzionale tale da giustificare un unico processo.

Il G.A. ha rilevato che, nel corso del giudizio, con riferimento alla domanda proposta ex art.116 c.p.a., la ratio del sopra indicato indirizzo si colloca nell’ambito della duplice esigenza di evitare da un lato la confusione tra controversie diverse con conseguente aggravio di tempi del processo e dall’altro di impedire l’elusione delle disposizioni fiscali, ritenuto che, con il ricorso cumulativo il ricorrente ha chiesto più pronunce giurisdizionali provvedendo, però, una sola volta al pagamento dei tributi (T.A.R. Basilicata, ord. n.558/2021; Cons. Stato, Sez. V, 14 dicembre 2011, n.6537)

La Sentenza del Tribunale lucano afferma che è pur ammissibile il ricorso cumulativo laddove <<…– fra gli atti impugnati venga ravvisata quantomeno una connessione procedimentale di presupposizione giuridica o di carattere logico, in quanto i diversi atti incidono sulla medesima vicenda; – le domande cumulativamente avanzate si basino sugli stessi presupposti di fatto o di diritto e siano riconducibili nell’ambito del medesimo rapporto o di un’unica sequenza procedimentale; – sussistano elementi di connessione tali da legittimare la riunione dei ricorsi…>>. Presupposti tutti non ravvisabili nel caso di specie.

In corso di giudizio, il ricorrente ha rinunciato alla domanda di annullamento della revoca di autotutela ai sensi dell’art.21 quinquies della L.241/1990 opinando in dipendenza di ciò l’ammissibilità del ricorso.

In senso contrario, il Collegio lucano ha ritenuto che <<…l’accertamento delle condizioni dell’azione abbia carattere pregiudiziale (Cons. Stato, A.P., 27 aprile 2015, n. 5), risultando così preclusa – quando, come nel caso di specie, esse difettino a monte – la possibilità di parziali estinzioni per rinunzia delle domande proposte, segnatamente ove finalizzate a un tardivo e strumentale recupero dell’ammissibilità per la parte residua. In tal senso milita il costante indirizzo di questo Tribunale (ex multis, T.A.R. Basilicata, 21 gennaio 2020, n. 95), nonché il preferibile orientamento giurisprudenziale in materia (T.A.R. Veneto, sez. I, 18 febbraio 2019, n. 210, e gli approdi ivi richiamati)…>>.


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Francesco Bello Avvocato del Foro di Matera esperto in diritto amministrativo, assiste gli Enti pubblici e le imprese in relazione alle problematiche connesse al diritto amministrativo ed agli appalti pubblici in generale. Ha conseguito il Master II Livello in Compliance e Prevenzione della Corruzione nei settori pubblico (L.n.190/2012) e privato (L.n.231/01) presso l'Università LUISS Roma ed ANAC; ha conseguito, altresì, il Master Interuniversitario II Livello in Diritto Amministrativo MIDA presso Università La Sapienza Roma

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