Il complesso del tiranno nell’ordinamento costituzionale moderno

Il complesso del tiranno nell’ordinamento costituzionale moderno

Sommario: 1. Il dibattito in Assemblea costituente: come il complesso del tiranno ha influenzato la Costituzione – 2. L’abuso del decreto-legge in una forma di governo a debole razionalizzazione – 3. Rimedi contro l’abuso della decretazione d’urgenza e prospettive future

 

1. Il dibattito in Assemblea costituente: come il complesso del tiranno ha influenzato la Costituzione

È impossibile comprendere appieno un fenomeno, coglierne l’essenza, senza, previamente, analizzarne le origini e gli antefatti. Abbiamo ragione di ritenere, infatti, che l’assetto costituzionale odierno italiano tragga la propria origine negli avvenimenti storici precedenti all’avvento della Repubblica. Dalla sua fondazione, nel 1861, ad oggi, il bel Paese ha vissuto due epoche: da un lato, l’età monarchica, connotata da una precedente fase liberale e una successiva fase fascista e, dall’altro, l’età repubblicana, all’esito del referendum del 1946. Come era stato detto all’indomani della fondazione di Italia da Massimo D’Azeglio “L’Italia – in questo caso, la Repubblica – è fatta, ora bisogna fare gli italiani”, all’indomani del 2 giugno s’era resa necessaria l’introduzione di una nuova Carta costituente, che soppiantasse il precedente Statuto albertino e che riflettesse maggiormente i valori repubblicani.

Fondamentale, in Assemblea costituente, fu delineare i rapporti tra Governo e Parlamento, punto cruciale nella ricostruzione dell’assetto costituzionale di un Paese. Importanza primaria assunse, però, l’obiettivo di ripetere gli errori commessi in passato: così come lo Statuto albertino aveva concesso la deriva autoritaria assunta dal partito fascista di Mussolini, la Costituzione avrebbe dovuto impedire che ciò potesse riproporsi.

L’ordine del giorno Perassi sosteneva che occorresse un “modello parlamentare con strumenti di stabilizzazione del Governo”, in modo da tutelare la stabilità dell’Esecutivo. Tuttavia, il trauma che l’esperienza fascista aveva ingenerato e il timore che un Governo reso eccessivamente forte da tali strumenti correttivi potesse degenerare in un regime autoritario portò alla censura nel testo costituzionale di alcuni di questi obiettivi: il risultato fu una debole razionalizzazione della forma di governo, con non poche problematiche in termini di stabilità.

2. L’abuso del decreto-legge in una forma di governo a debole razionalizzazione

Sintomatico della debolezza della forma di governo italiana, è il ricorso incontrollato alla decretazione d’emergenza. I decreti-legge sono uno strumento eccezionale e straordinario, previsto all’art. 77 Cost., che attribuisce poteri normativi primari in capo all’Esecutivo. I caratteri di straordinarietà e urgenza che sono posti dalla Costituzione quali presupposti al loro impiego, sono stati, e sono tutt’oggi, spesso ignorati ed elusi dal Governo, il quale ricorre, troppe volte, a tale strumento eccezionale.

Infatti, gli Esecutivi di tutti i colori politici hanno spesso abusato, in diversi modi, della decretazione d’urgenza, con evidenti conseguenze negative sulla qualità del dato normativo. Anche la Prima Presidente della Corte di Cassazione, in occasione della Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, tenutosi il 24 gennaio, ha sottolineato come, ormai, il potere normativo sia sempre più frequentemente esercitato dal Governo, rendendo il quadro di riferimento normativo non sempre chiaro e organico per l’interprete.

Con la pandemia da corona virus, poi, il fenomeno è diventato di dimensioni maggiori, in una situazione in cui la situazione di urgenza sanitaria richiedeva continue modifiche e interventi legislativi repentini. Si fa riferimento, soprattutto, ai c.d. decreti minotauro, dei mostri legislativi composti da più parti eterogenee tra di loro.

La dottrina parla di una situazione di “emergenza infinita” del nostro ordinamento, dal momento in cui si ricorre sempre di più alla decretazione d’urgenza, con sempre più possibili forme di abusi. Il progressivo spostamento della produzione normativa dal Parlamento (suo titolare naturale) al Governo trova, probabilmente, la sua principale ragione nel fatto che, con i decreti-legge, sia possibile ottenere una decisione in tempi rapidi, nel tentativo di sopperire alla mancanza di un valido strumento alternativo, che possa permettere di ottemperare ai doveri di efficienza e celerità nella produzione legislativa, senza ricorrere a storture del dettato costituzionale.

La mancanza di tali soluzioni va ricercata proprio nella mancata razionalizzazione della forma di governo, data da quel complesso del tiranno che, in Costituzione, ha lasciato ai posteri e, in particolare, ai regolamenti parlamentari, la definizione del delicato e fondamentale rapporto tra Esecutivo, Parlamento e potere legislativo.

3. Rimedi contro l’abuso della decretazione d’urgenza e prospettive future

Alla luce della copiosa produzione di decreti-legge, al di fuori del modello costituzionale, ci si interroga sulle possibili soluzioni e strumenti di censura.

Se, da un lato, la Corte costituzionale ha svolto un ruolo fondamentale nel censurare alcuni abusi della decretazione d’urgenza, quale la reiterazione dei decreti-legge che, per anni, ha rappresentato l’acme degli abusi, tuttavia, non si può ritenere uno strumento da solo sufficiente, poiché, seppur certamente utile a correggere le più manifeste deviazioni rispetto al modello costituzionale, bisognerebbe incidere più profondamente.

Anche il Presidente della Repubblica che, nel corso del tempo, non si è astenuto dal dare moniti al Governo sugli abusi della decretazione d’urgenza, non può da solo sobbarcarsi l’apparente impossibile impresa di risolvere l’annoso problema.

Vengono, dunque, in rilievo le riforme costituzionali o a costituzione invariata, tramite modifiche ai regolamenti parlamentari. Negli anni, infatti, i regolamenti hanno inciso fortemente sulle variazioni dei rapporti tra Governo e Parlamento e con l’inserimento di uno strumento di razionalizzazione si potrebbe ovviare al problema della prassi distorsiva della disciplina costituzionale in esame.

Tra le proposte di riforma, l’istituto del “voto a data certa”, con i dovuti correttivi, potrebbe offrire uno strumento capace di garantire all’Esecutivo tempi certi e abbreviati nell’ambito dell’esame dei disegni di legge che ritiene prioritari, con votazione entro una data fissa. Un’altra riforma di cui si è parlato con l’insediamento del nuovo Governo guidato da Meloni è la riforma sul premierato, che si pone l’obiettivo di rendere gli esecutivi maggiormente stabili, con l’inserimento di strumenti atti a renderli capaci di agire anche nel medio e lungo termine, in un’operazione di ampio respiro che si inserisce nel lungo e tortuoso percorso fatto da tentativi di razionalizzare la forma di governo.


Salvis Juribus – Rivista di informazione giuridica
Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
Listed in ROAD, con patrocinio UNESCO
Copyrights © 2015 - ISSN 2464-9775
Ufficio Redazione: redazione@salvisjuribus.it
Ufficio Risorse Umane: recruitment@salvisjuribus.it
Ufficio Commerciale: info@salvisjuribus.it
***
Metti una stella e seguici anche su Google News
The following two tabs change content below.

Federica Longo

Laureata a pieni voti in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano e, attualmente, avvocato praticante.

Articoli inerenti

La concessione di contributi pubblici tra vincoli procedimentali e obblighi contabili

La concessione di contributi pubblici tra vincoli procedimentali e obblighi contabili

L’art. 12 della legge n. 241/1990 e il nuovo contributo degli enti locali alla finanza pubblica L’articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241...

Trasferimento per salute: il T.A.R. Trieste ordina di provvedere in dieci giorni

Trasferimento per salute: il T.A.R. Trieste ordina di provvedere in dieci giorni

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia ha accolto la domanda cautelare d’urgenza proposta da una studentessa in gravi...

Trasferimento Medicina a Salerno per motivi di salute: l’avv. Romano vince

Trasferimento Medicina a Salerno per motivi di salute: l’avv. Romano vince

La studentessa, iscritta al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia presso una rinomata università privata italiana, si è trovata...

Risarcimento del danno da provvedimento illegittimo: nessun automatismo

Risarcimento del danno da provvedimento illegittimo: nessun automatismo

Nota a Consiglio di Stato, Sez. VI, 4 luglio 2025, n. 5803 Abstract. La recente sentenza del Consiglio di Stato, Sez. VI, n. 5803 del 4 luglio...