Concorso Magazzinieri Federico II: escluso per esperienza atipica, l’avv. Romano vince

Concorso Magazzinieri Federico II: escluso per esperienza atipica, l’avv. Romano vince

Nel marasma delle esclusioni concorsuali a colpi di formalismi contrattuali, il T.A.R. Campania – Napoli, Sez. I, con decreto presidenziale, ha rimesso ordine e logica in una vicenda dai contorni grotteschi: quella di un aspirante magazziniere sanitario, estromesso da una selezione pubblica perché la sua esperienza lavorativa è stata considerata… troppo atipica per i gusti dell’Amministrazione.

L’A.O.U. Federico II lo aveva, infatti, escluso dal concorso per 7 posti di “Operatore Tecnico Specializzato – Magazziniere”, ritenendo non computabile ai fini del requisito dei “cinque anni di esperienza professionale acquisita nel corrispondente profilo professionale” richiesto dal bando un tirocinio extracurricolare regolarmente documentato. Il tutto senza neppure offrirgli la possibilità di integrare la documentazione, a differenza di oltre 150 candidati trattati con ben maggiore benevolenza amministrativa.

Il Tribunale, con decisione netta, ha accolto l’istanza cautelare monocratica proposta tempestivamente dall’avv. Giacomo Romano ed ha ammesso con riserva il candidato alla prova pratica del 31 luglio 2025, evidenziando che: “allo stato appare avere documentato il possesso dello specifico requisito esperienziale previsto dal bando”.

Il cuore della decisione è tutto in questa presa d’atto: non si può fare finta che una persona non abbia lavorato solo perché non ha un contratto etichettabile con comodo. La funzione pubblica non può piegarsi a schematismi autoreferenziali, specie se fondati su una “grammatica dei rapporti di lavoro” che poco ha a che fare con la realtà fattuale e professionale dei candidati.

Il provvedimento ribadisce un principio essenziale: la clausola del bando va letta in modo sostanziale, non nominalistico. Se il bando richiede esperienza nel “profilo corrispondente”, non si può impunemente degradare il lavoro effettivo a mera esercitazione formativa, solo perché non confezionato in un classico contratto di lavoro.

A ben vedere, il provvedimento non si limita a “salvare” il ricorrente, ma lancia una stilettata alla degenerazione burocratica di molte selezioni pubbliche: escludere per etichetta, non per contenuto, equivale a fare concorsi “a perdere”.

Il Giudice, con pragmatismo, ha infine ricordato l’urgenza: se il ricorrente non fosse stato ammesso alla prova, avrebbe perso ogni possibilità di partecipare. E l’Amministrazione, in caso di vittoria futura nel merito, si sarebbe trovata a dover riorganizzare l’intera procedura concorsuale con costi, ritardi e prevedibile imbarazzo.

Il decreto fa scuola: l’Amministrazione non può permettersi il lusso dell’arbitrio o dell’accanimento documentale. E soprattutto non può confondere il formalismo con la legalità, né l’esclusione con la selezione.

Forse – per l’Amministrazione – era “solo” un concorso per magazzinieri. Ma ogni diritto riconosciuto, anche per un magazziniere, è un gradino in più sulla scala della civiltà giuridica.


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Avv. Giacomo Romano

Ideatore e Coordinatore a Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.

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