Strutture sanitarie e concorrenza: la politica di contenimento non può privilegiare gli operatori

Strutture sanitarie e concorrenza: la politica di contenimento non può privilegiare gli operatori

Significativa sentenza quella che arriva dal TAR Puglia – Sezione distaccata di Lecce – che si inserisce nel dibattito sulle politiche di contenimento della spesa sanitaria. Le politiche economiche in ambito sanitario, stando alla decisione dei giudici amministrativi, non possono comportare una posizione di privilegio, anche se in forma indiretta, di altri operatori presenti sul mercato.

La vicenda, nel dettaglio, riguardava una struttura privata specializzata nel settore radiologico, la quale si è vista negata da parte della Regione e dell’Azienda Sanitaria Locale il parere di compatibilità per la installazione di una nuova apparecchiatura per la TAC.

Il titolare dell’ambulatorio, in particolare, ha proposto ricorso avverso il provvedimento di diniego del parere di compatibilità per l’installazione dell’attrezzatura per la omografia assiale computerizzata, giustificata, da parte della ASL, dalla presenza sul territorio interessato un numero ritenuto sufficiente per il fabbisogno rapportato alla popolazione.

La sentenza, però, la numero 831 del 18 maggio 2018 (Presidente Di Santo, est. Manca), ha accolto la tesi della parte ricorrente, la quale sosteneva come l’autorizzazione per l’istallazione di una nuova TAC era finalizzata all’esercizio dell’attività sanitaria nel libero mercato, senza gravare sui costi del servizio sanitario nazionale e regionale.

Il TAR Lecce, dunque, ha precisato che: “una politica di contenimento dell’offerta sanitaria non può tradursi in una posizione di privilegio degli operatori del settore già presenti nel mercato, che possono incrementare la loro offerta a discapito dei nuovi entranti, assorbendo la potenzialità della domanda; inoltre, deve sottolinearsi, ancora una volta, l’irrilevanza dei criteri di contenimento della spesa sanitaria, non versandosi a fronte di soggetti che operino in accreditamento”.


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Giulio Serafino

Avvocato e Giornalista pubblicista con laurea conseguita presso l'Università del Salento con tesi in Diritto Amministrativo dal titolo "Demanio marittimo e idrico e procedimenti concessori tra Diritto nazionale ed europeo". Collaboratore dello Studio Legale Associato "Pietro Quinto" di Lecce e consulente legale di Amministrazioni locali.

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