Rivoluzione digitale nella giustizia: la riforma telematica penale e civile
Il sistema giudiziario italiano, per lungo tempo ancorato a prassi e procedure di natura prevalentemente cartacea, sta vivendo una trasformazione epocale. Le riforme normative, e in particolare quelle promosse dalla Riforma Cartabia e attuate con successivi decreti, hanno impresso una decisa accelerazione verso la digitalizzazione dei processi penale e civile. Questa evoluzione non è una mera modernizzazione tecnologica, ma un cambiamento strutturale volto a garantire una giustizia più efficiente, trasparente e accessibile.
Nel processo civile, la transizione al digitale ha già raggiunto una maturità significativa. Il processo civile telematico (PCT) è diventato la norma, e il deposito di atti e documenti avviene quasi esclusivamente per via telematica. La riforma ha consolidato le udienze da remoto e la trattazione scritta, strumenti che, introdotti durante l’emergenza pandemica, si sono rivelati preziosi per la continuità dell’attività giudiziaria. L’obbligatorietà del fascicolo telematico, l’uniformità dei formati degli atti e la gestione informatizzata delle procedure mirano a ridurre i tempi processuali e i costi, eliminando le inefficienze legate alla gestione del materiale cartaceo.
Nel processo penale, la digitalizzazione ha intrapreso un percorso più graduale ma altrettanto incisivo. Le novità introdotte dalla riforma Cartabia hanno esteso il ricorso al processo penale telematico (PPT), con la previsione del deposito telematico di una serie crescente di atti e documenti, in particolare nella fase delle indagini preliminari. Si sta superando la tradizionale prassi del deposito in cancelleria, a favore di un sistema che, attraverso portali dedicati, garantisce maggiore rapidità e tracciabilità. Anche l’uso di collegamenti audiovisivi a distanza per le udienze e la gestione del fascicolo informatico penale si stanno affermando, seppur con un’applicazione che tiene conto delle specificità e delle garanzie del rito penale.
La digitalizzazione della giustizia rappresenta una sfida complessa, che richiede investimenti in infrastrutture, formazione del personale e un costante dialogo tra istituzioni, avvocatura e magistratura. Le resistenze iniziali e le difficoltà operative sono inevitabili in un cambiamento di tale portata, ma i benefici attesi sono enormi: una maggiore certezza dei tempi processuali, una semplificazione delle procedure e, in ultima analisi, una giustizia più vicina al cittadino e in linea con le esigenze di una società moderna. Il percorso è ancora in evoluzione, ma la direzione è chiara: verso una giustizia che sfrutti al meglio le potenzialità del digitale per essere più efficace ed equa.
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Maria Chiara Destito
Giurista specializzata e abilitata all’esercizio della professione forense.
Svolgo attività di consulenza legale in materia sia civilistica che penalistica e mi occupo anche della tutela dei consumatori.
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