È imputabile il tossicodipendente che commette un maltrattamento in famiglia?

È imputabile il tossicodipendente che commette un maltrattamento in famiglia?

La Corte Costituzionale con la sentenza 364/1988 ha stabilito che per aversi la sussistenza di un reato non basta l’esistenza di elementi oggettivi quali la tipicità e l’antigiuridicità ma occorre anche l’esistenza di un elemento soggettivo, quale: il dolo, la colpa o la preterintenzione; tuttavia è opportuno precisare che presupposto indispensabile per la sussistenza della colpevolezza è la imputabilità .

Il legislatore del 1930 ha disciplinato nel codice penale una serie di ipotesi al fine di individuare quando la condotta del soggetto agente sia imputabile o meno.

In tal senso è imputabile solo il soggetto capace di intendere e di volere.

La capacità di intendere è la capacità di un soggetto di comprendere il significato del suo comportamento; la capacità di volere è la capacità del soggetto di controllare i propri stimoli e impulsi ad agire.

Nell’articolo seguente si analizzerà la sussistenza o meno dell’imputabilità di un tossicodipendente che commette un reato di maltrattamenti in famiglia, in tal senso rileva l’analisi degli art. 91 a 95 cp che disciplinano le ipotesi in cui un soggetto è imputabile se fa uso di sostanze alcoliche o di sostanze stupefacenti.

Le norme quando furono emanate dal legislatore del ’30 trovavano la loro applicazione in riferimento solo ai soggetti che facevano uso di alcool, tuttavia nell’ art.93 cp, dato lo svilupparsi del fenomeno di utilizzo di sostanze stupefacenti, si è previsto che tali norme devono essere applicate anche a quei soggetti che facciano uso di tali sostanze.

L’art. 91 cp disciplina l’ipotesi in cui un soggetto si trova in stato di ubriachezza da caso fortuito o forza maggiore: in tal caso se la sua capacità di intendere e di volere è venuta meno del tutto a causa dell’inalazione di sostanze tossiche non sarà imputabile, se invece la sua capacità di intendere e di volere è diminuita solo in parte sarà imputabile ma gli sarà applicata una pena nella misura diminuita. 

L’art. 92 cp disciplina due ipotesi di ubriachezza:

-Volontaria: si ha quando un soggetto volontariamente fa uso di alcool per commettere un reato non programmato, in tal caso visto che il soggetto si è privato della sua capacità di intendere e di volere è imputato

-Preordinata: si ha quando un soggetto per commettere un reato fa uso di sostanze alcoliche o stupefacenti in questo caso è imputabile perché fa venir meno la sua capacità di intendere e di volere e si prevede per esso un aggravamento della pena.

L’art. 94 cp disciplina l’ipotesi di ubriachezza abituale e in tal caso al soggetto che realizza il reato non solo sarà applicata la pena nella misura maggiore ma anche una misura di sicurezza. L’ubriachezza abituale si ha quando un soggetto ha dedizione a far uso di sostanze alcoliche o stupefacenti. In questa ipotesi rientra anche la dipendenza che si realizza quando un soggetto non riesce a smettere di far uso di sostanze stupefacenti. A tal proposito ci si domanda se è punibile o meno la condotta di un tossicodipendente che commetta il delitto previsto e punito dall’art.572 cp ossia il reato di maltrattamenti in famiglia.

La Corte di Cassazione con sentenza 05/03/2020, n. 9933 ha stabilito che lo stato di tossicodipendenza non esclude la sussistenza dell’elemento psicologico del reato di maltrattamenti in famiglia; infatti, l’elemento soggettivo del reato di cui all’art. 572 cp è costituito dal dolo generico, e consiste nella coscienza e volontà di sottoporre la vittima a violenze fisiche e morali continue, con la conseguenza che è irrilevante, ai fini dell’accertamento del dolo, la circostanza che i singoli episodi costituenti la condotta delittuosa siano stati commessi in uno stato di tossicodipendenza non accidentale.

Quindi si può affermare che è punibile il soggetto agente che pone in essere maltrattamenti in famiglia anche se lo stesso sia incapace di intendere e di volere.


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Avvocato Antonella Fiorillo

Laureata in giurisprudenza. Avvocato.

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