Novità nel mondo del vino: anche le I.G.T. potranno avere la (rectius: una) “fascetta”

Novità nel mondo del vino: anche le I.G.T. potranno avere la (rectius: una) “fascetta”

A partire dal mese di febbraio 2024 vi è il via libera all’utilizzo anche per i vini I.G.T. della c.d. fascetta dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, sinora appannaggio dei vini D.O.C.G. e D.O.C.

È quanto previsto dal decreto del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste del 19 dicembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2024 ed entrato in vigore il 4 febbraio 2024, che è andato a modificare il decreto 27 febbraio 2020 recante “Caratteristiche, diciture, modalità per la fabbricazione, l’uso, la distribuzione, il controllo ed il costo dei contrassegni per i vini a denominazione di origine controllata e garantita e per i vini a denominazione di origine controllata, nonché caratteristiche e modalità applicative dei sistemi di controllo e tracciabilità alternativi”.

Se, infatti, come accennato, prima dell’entrata in vigore del decreto in commento gli unici vini che potevano “fregiarsi” del contrassegno dello Stato erano, rispettivamente, i vini D.O.C.G. – per i quali l’utilizzo del contrassegno era ed è obbligatorio – ed i vini D.O.C. – per i quali, invece, tale utilizzo era ed è facoltativo – ora anche i vini I.G.T. potranno avere la loro “fascetta”.

A ben vedere, peraltro, non si tratta esattamente della stessa fascetta utilizzata per le D.O.C.G. (e le D.O.C.), ma il contrassegno in questione è frutto dell’attuazione di quel “sistema telematico di controllo e tracciabilità alternativo” previsto dall’art. 48, comma 8, della Legge 238/2016 (c.d. Testo Unico del Vino).

Da un lato, infatti, il comma 6 del medesimo art. 48 L. 238/2016 prevede che “i vini a DOCG devono essere immessi al consumo in bottiglia […] muniti, a cura delle imprese imbottigliatrici, di uno speciale contrassegno, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato o da tipografie autorizzate, applicato in modo da impedirne il riutilizzo […] fornito di un’indicazione di serie e di un numero di identificazione”. Dall’altro lato, il comma 7 dell’art. 48 prevede invece per i vini D.O.C. la possibilità di utilizzare, in alternativa al contrassegno di Stato, il lotto attribuito alla partita certificata dall’impresa imbottigliatrice. Il comma 8, infine, prevede che i consorzi di tutela “possono avvalersi di un sistema telematico di controllo e tracciabilità alternativo per i vini confezionati a DOC e IGT […] che, attraverso l’apposizione in chiaro, su ogni contenitore, di un codice alfanumerico univoco non seriale o di altri sistemi informatici equivalenti, renda possibile l’identificazione univoca di ciascun contenitore immesso sul mercato”.

Ebbene, ecco che il decreto ministeriale del 19 dicembre 2023, andando a modificare il precedente decreto del 27 febbraio 2020, ha affidato la gestione di tale sistema di controllo e tracciabilità alternativo all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, prevedendo che i contrassegni utilizzati per il ridetto sistema alternativo, oltre al codice alfanumerico non seriale, debbano recare il codice bidimensionale per la lettura automatizzata (il c.d. QR Code) e debbano avere il formato, le dimensioni e gli elementi indicati nell’allegato 4 del medesimo decreto.

Pur trattandosi, quindi, di una fascetta diversa rispetto a quella prevista per i vini D.O.C.G. – e dovendo altresì rimarcare che trattasi, ad ogni modo, di una scelta facoltativa – da più parti, nel settore vitivinicolo, è emersa preoccupazione per la confusione che potrebbe andare ad ingenerarsi nei consumatori.

D’altro canto, da altre parti si è subito ribattuto che la scelta effettuata va nell’ottica dell’accordare prevalenza all’esigenza di tracciabilità e garanzia di anticontraffazione.

Non ci resta che attendere di vedere, dunque, quali saranno le scelte dei produttori di I.G.T. e come tali scelte potranno impattare su quelle dei consumatori.


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Avv. Michael Costantini

Avvocato con Studio in Pisa, iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati di Pisa. Esercito la professione forense con particolare riferimento al settore del diritto civile, ed in specie con riguardo alla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, alle procedure esecutive, alla contrattualistica, nonché al diritto delle nuove tecnologie. Attraverso mirate attività di formazione e mediante la concreta esperienza professionale ho maturato specifiche competenze nella contrattualistica informatica, nella materia del diritto d’autore e proprietà industriale, oltre che nella materia del diritto vitivinicolo.

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