Procedura di sfratto esecutivo e i lunghi tempi della giustizia italiana

Procedura di sfratto esecutivo e i lunghi tempi della giustizia italiana

Nel 2024 sono tanti oramai i proprietari di casa che, dopo aver stipulato un contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo o commerciale, si trovino costretti a dover rivolgersi ad un Avvocato per attivare la tortuosa macchina della giustizia al fine di poter tutelare i propri diritti nei confronti dell’inquilino che ha smesso da tempo di pagare i canoni di locazione o che, alla scadenza del contratto, decide di continuare ad abitare l’immobile arbitrariamente.

Il primo step da intraprendere a tal fine è senza dubbio l’intimazione si sfratto per morosità o finita locazione con contestuale richiesta di decreto ingiuntivo al termine del quale il Giudice rilascerà il provvedimento di convalida di sfratto. Il provvedimento di sfratto esecutivo ordina all’inquilino di liberare l’alloggio nel quale ormai si trova in modo abusivo entro un determinato termine, che viene stabilito dal Giudice stesso.

Se si è fortunati l’inquilino rispetterà i tempi indicati nel titolo esecutivo e libererà l’appartamento, caso contrario si aprirà un altra fase: quella del processo esecutivo.

Spesso i proprietari, sapendo di aver ottenuto un provvedimento di un Giudice che ordina il rilascio dell’immobile, pensano di aver risolto il problema e che la giustizia faccia il suo corso. Tuttavia non è così perché è proprio in questo momento che i tempi della giustizia si allungano e i costi per il proprietari aumentano tra notifiche effettuate all’inquilino e accessi da parte dell’ufficiale giudiziario.

Generalmente, tra notifiche non andate a buon fine o rinvii ad altra data, saranno necessari (nella migliore delle ipotesi) almeno tre accessi da parte dell’ufficiale giudiziario prima della definiva consegna delle chiavi da parte dell’inquilino e lo sgombero dell’immobile e a questo punto sarà già passato almeno un anno dall’inizio della procedura di sfratto, gravando la situazione solamente sul proprietario di casa e beneficiandone l’inquilino.

Tuttavia la recente riforma Cartabia (d.lgs. 149/2022) ha inciso in maniera importante sul processo civile allo scopo di velocizzare i processi e rendere più rapida la giustizia civile. Si spera, dunque, che questa riforma possa iniziare a tutelare realmente i proprietari di casa che oramai hanno perso le speranze nella giustizia civile.


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Floriana Aquilino

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