Rapporto farmacie/popolazione: per il TAR in primo piano i bacini d’utenza potenziali

Rapporto farmacie/popolazione: per il TAR in primo piano i bacini d’utenza potenziali

All’atto della istituzione di una nuova Farmacia, il Comune è tenuto a massimo rispetto del quorum fissato dalla legge che prevedere un rapporto di 1 a 3.300 tra singola sede farmaceutica e numero di abitanti nel circondario.

È questo l’innovativo principio espresso dal TAR Puglia – Sede Distaccata di Lecce – che con la sentenza numero 973 del 2018 si è pronunciato sul ricorso promosso da una Farmacia operante in provincia di Taranto la quale lamentava una lesione, non solo economica, a seguito della decisione del Comune di istituire una nuova, vicina, attività dello stesso tipo.

Dal 2012, con l’art. 11 del Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1, infatti, il legislatore ha fissato nuovi parametri per la realizzazione e apertura di nuove case farmaceutiche in ambito municipale. Una farmacia ogni 3.300 abitanti: questo il paramento da rispettare osservare pedissequamente.

Il dato, dunque, pur non potendo intenderlo come un vero e proprio bacino di utenza della Farmacia, risulta ad ogni modo un essenziale elemento di valutazione che l’Amministrazione Comunale non può ignorare all’atto di istituire nuove sedi farmaceutiche.

La ratio della decisione dei Giudici Amministrativi pugliesi appare chiara: non alterare l’esigenza di un’equilibrata e razionale distribuzione del servizio farmaceutico in tutto il territorio comunale. Insomma, la P.A. è tenuta a verificare e garantire il giusto interessi contrapposti: da una partel’Amministrazione non può prescindere dall’esigenza di garantire una collocazione delle farmacie sull’intero territorio al servizio delle necessità dell’utenza, e dall’altro lato, il farmacista deve poter operare in una zona territoriale rapportata ad un parametro pur esso fissato dal Legislatore.

Nel caso di specie, la sentenza del TAR Lecce n. 973/2018 si è occupata di un ricorso presentato dal titolare di una Farmacia inciso da un bacino di utenza potenziale ben inferiore di 3.300 abitanti, a dispetto di altre zone cittadine che potevano contare di una potenziale clientela che in alcuni casi poteva superare le cinquemila unità.


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Giulio Serafino

Avvocato e Giornalista pubblicista con laurea conseguita presso l'Università del Salento con tesi in Diritto Amministrativo dal titolo "Demanio marittimo e idrico e procedimenti concessori tra Diritto nazionale ed europeo". Collaboratore dello Studio Legale Associato "Pietro Quinto" di Lecce e consulente legale di Amministrazioni locali.

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