Riflessioni post-referendum: è ora che accade?

Riflessioni post-referendum: è ora che accade?

La riduzione del numero dei parlamentari è un tema non sconosciuto.

Essa, infatti, è stata oggetto in passato di differenti proposte di revisione costituzionale, data la consapevolezza di una dilatazione eccessiva delle sedi di rappresentanza politica.

L’esito del referendum, inizialmente fissato per il 29 marzo 2020 e poi differito a causa dell’emergenza pandemica, è apparso scontato. Tutt’altro che scontati, invece, devono ritenersi gli effetti che ne scaturiranno.

Sotto il profilo dell’organizzazione dei lavori, una riduzione del numero dei parlamentari comporterà inevitabilmente una restrizione dei tempi di discussione e a ragion di logica maggiore produttività dei lavori parlamentari.

Sul punto, però, occorre subito chiarire che  detta conseguenza non è data per certo, ma riflette le speranze riposte da chi intravede nel “taglio” del numero dei parlamentari una propensione positiva al cambiamento politico.

Un secondo aspetto da scrutare con attenzione concerne gli interventi attuati dall’oratore di gruppo. Tenuto conto del fatto che, nel piano costituzionale, il gruppo parlamentare è chiamato a rispondere ad una duplice esigenza, la flessione dei tempi risulterebbe in netto contrasto con la dinamica parlamentare.

Quelli menzionati rappresentano soltanto alcuni dei problemi a cui il nostro Parlamento andrà incontro a livello di organizzazione delle Camere.

Problemi che meritano di essere urgentemente analizzati e risolti e che ci portano a riflettere in merito ad un’effettiva necessità di apportare delle modifiche alla Carta costituzionale.

Il vero cruccio non risiede in sé e per sé nella novità, bensì nel “come” incastrare la stessa intelligentemente, evitando così il rischio di trovarsi innanzi a conseguenze che potrebbero incidere drasticamente sul sistema politico-istituzionale.


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Dott.ssa Luana Leo

La dottoressa Luana Leo è dottoranda di ricerca in "Teoria generale del processo" presso l'Università LUM Jean Monnet. È cultrice di Diritto pubblico generale e Diritto costituzionale nell'Università del Salento. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza presso il medesimo ateneo discutendo una tesi in Diritto Processuale Civile dal titolo ”Famiglie al collasso: nuovi approcci alla gestione della crisi coniugale”. È co-autrice dell'opera "Il Presidente di tutti". Ha compiuto un percorso di perfezionamento in Diritto costituzionale presso l´Università di Firenze. Ha preso parte al Congresso annuale DPCE con una relazione intitolata ”La scalata delle ordinanze sindacali ”. Ha presentato una relazione intitolata ”La crisi del costituzionalismo italiano. Verso il tramonto?” al Global Summit ”The International Forum on the Future of Constitutionalism”. È stata borsista del Corso di Alta Formazione in Diritto costituzionale 2020 (“Tutela dell’ambiente: diritti e politiche”) presso l´Università del Piemonte Orientale. È autore di molteplici pubblicazioni sulle più importanti riviste scientifiche in materia. Si occupa principalmente di tematiche legate alla sfera familiare, ai diritti fondamentali, alle dinamiche istituzionali, al meretricio, alla figura della donna e dello straniero.

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