Violenza sessuale di gruppo: se la donna è ubriaca non scatta l’aggravante

Violenza sessuale di gruppo: se la donna è ubriaca non scatta l’aggravante

La terza sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32462, ha confermato la responsabilità di due imputati condannati a 3 anni di reclusione dalla Corte d’appello di Torino per violenza sessuale (di gruppo) su una donna avvenuta nel 2009.

La Corte di Cassazione ci ricorda che “la condizione di inferiorità psichica o fisica c’è sia quando l’assunzione di alcol è spontanea sia quando è indotta“.

I giudici di secondo grado avevano previsto l’aggravante per via che il fatto fosse stato commesso con l’uso di alcol.

Per i giudici della Suprema Corte non sussiste, però, l’aggravante.

La donna si è “ubriacata” volontariamente. Ciò potrebbe comportare una diminuizione della pena per gli stupratori in sede di rinvio.

In sostanza: l’uso volontario di sostanze alcoliche incide sul consenso, ma non sull’esistenza dell’aggravante.

Per scattare l’aggravante “l’uso di sostanze alcoliche dev’essere strumentale alla violenza sessuale e dev’essere il soggetto attivo del reato a somministrare l’alcol alla vittima (per usare violenza)“.

Al di là di giusti disappunti morali e dello scalpore suscitato dalla sentenza in questione urge una modifica della legge.


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Maria Giovanna Bloise

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