
Semestre filtro Medicina: una farsa. Aperte le preadesioni al ricorso collettivo
Il nuovo semestre filtro per l’accesso a Medicina, nato per sostituire il tradizionale test nazionale con una prova “più equa” e “meno stressante”, si è trasformato – già al primo appello del 20 novembre 2025 – in ciò che migliaia di studenti e famiglie definiscono senza mezzi termini una beffa.
A fronte di anni di studio, sacrifici economici e aspettative legittime, la selezione si è svolta in condizioni che definire “irregolari” è un eufemismo.
Dalle segnalazioni raccolte emerge che fin dalle prime ore si sono verificati episodi che, per diffusione e gravità, non possono essere liquidati come semplici disfunzioni locali. In numerose sedi: – telefoni cellulari hanno squillato ripetutamente durante la prova, senza che fossero adottati provvedimenti; – candidati consultavano smartwatch e altri dispositivi elettronici sotto gli occhi di tutti; – foto e video dei test a risposta multipla circolavano online prima della conclusione dell’esame; – sono stati segnalati elaborati già completati quando il tempo ufficiale non era ancora scaduto.
In alcune aule si è potuto parlare liberamente, chiedere e ricevere suggerimenti; in altre è stato addirittura rinvenuto un walkie-talkie nascosto sotto una sciarpa. Mentre qualcuno copiava, chattava, fotografava, altri – la maggioranza silenziosa – sudavano su ogni singola domanda, nel rispetto delle regole.
Questo non è un dettaglio tecnico: è la negazione stessa della parità di condizioni.
Il quadro complessivo è chiaro a chiunque abbia a cuore il merito: la prova risulta irrimediabilmente falsata.
L’uso dei telefoni cellulari – formalmente vietati – ha consentito a diversi partecipanti di consultare strumenti di intelligenza artificiale, comunicare con l’esterno, scambiarsi soluzioni nelle chat, diffondere in tempo reale i quesiti. In un simile contesto, parlare di “gara leale” è semplicemente impossibile. Chi ha rispettato le regole è stato messo in coda; chi le ha violate ha avuto un vantaggio concreto, misurabile, decisivo.
Di fronte a tutto questo, la linea annunciata dal Ministro Bernini e dalla Presidente della CRUI – limitare l’annullamento ai soli candidati che verranno individuati come responsabili – non solo è insufficiente: è ingiusta.
È irrealistico pensare di individuare uno per uno tutti i trasgressori, ricostruire ogni chat, ogni messaggio, ogni foto, ogni suggerimento sussurrato in aula. Il risultato sarebbe una graduatoria profondamente distorta, nella quale molti di coloro che hanno beneficiato delle irregolarità continuerebbero a occupare posti decisivi, scalzando candidati più preparati che hanno affrontato la prova correttamente.
Questo significa, in concreto, violare il principio di uguaglianza, tradire la fiducia degli studenti onesti, svuotare di senso la parola “merito”. Significa dire, nei fatti, a migliaia di ragazze e ragazzi: “Hai sbagliato a rispettare le regole”.
Noi riteniamo che questo non possa essere accettato, né normalizzato, né archiviato come un incidente di percorso. Per queste ragioni – e per la necessità di ristabilire trasparenza, legalità e parità di condizioni – l’avv. Giacomo Romano ha deciso di intervenire con determinazione, promuovendo un ricorso collettivo al T.A.R. Lazio per chiedere l’annullamento dell’intera prova e la sua ripetizione in condizioni realmente eque.
Il ricorso collettivo è rivolto: – agli studenti che hanno sostenuto l’esame rispettando le regole e oggi si sentono traditi; – a chi ha assistito direttamente a irregolarità e non vuole che tutto venga insabbiato; – a chi rifiuta l’idea che il proprio futuro possa dipendere da chi ha copiato meglio, ha avuto il telefono meno controllato o l’aula più “tollerante”.
Le preadesioni al ricorso collettivo sono ora aperte.
La preadesione è gratuita e non vincolante: serve a raccogliere le segnalazioni, fotografare la portata delle irregolarità e costruire un’azione forte, unitaria, tecnicamente solida. Non restare spettatore di questa ingiustizia: è proprio il silenzio di chi subisce a rendere possibile che tutto questo si ripeta.
È il momento di far valere i tuoi diritti.
Come pre-aderire al ricorso collettivo
Per pre-aderire alla nostra azione collettiva basta inviare una e-mail all’indirizzo info@salvisjuribus.it scrivendo nell’oggetto del messaggio “Pre-adesione Ricorso Collettivo Medicina 2025-2026”.
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Direttore responsabile Avv. Giacomo Romano
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Avv. Giacomo Romano
Ideatore e Coordinatore a Salvis Juribus
Nato a Napoli nel 1989, ha conseguito la laurea in giurisprudenza nell’ottobre 2012 con pieni voti e lode, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, discutendo una tesi in diritto amministrativo dal titolo "Le c.d. clausole esorbitanti nell’esecuzione dell’appalto di opere pubbliche", relatore Prof. Fiorenzo Liguori. Nel luglio 2014 ha conseguito il diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Subito dopo, ha collaborato per un anno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli occupandosi, prevalentemente, del contenzioso amministrativo. Nell’anno successivo, ha collaborato con uno studio legale napoletano operante nel settore amministrativo. Successivamente, si è occupato del contenzioso bancario e amministrativo presso studi legali con sede in Napoli e Verona. La passione per l’editoria gli ha permesso di intrattenere una collaborazione professionale con una nota casa editrice italiana. È autore di innumerevoli pubblicazioni sulla rivista “Gazzetta Forense” con la quale collabora assiduamente da giugno 2013. Ad oggi, intrattiene collaborazioni professionali con svariate riviste di settore e studi professionali. È titolare di “Salvis Juribus Law Firm”, studio legale presso cui, insieme ai suoi collaboratori, svolge quotidianamente l’attività professionale avendo modo di occuparsi, in particolare, di problematiche giuridiche relative ai Concorsi Pubblici, Esami di Stato, Esami d’Abilitazione, Urbanistica ed Edilizia, Contratti Pubblici ed Appalti.
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