Un gesto istintivo…

Un gesto istintivo…

…può costar molto caro, specie se compiuto nei confronti del proprio capo: nonostante in parecchi contesti lavorativi ricorrano spesso le fondate ragioni per far la voce grossa a fronte della condotta talvolta inumana tenuta da un superiore (vessazioni, omessa o tardiva retribuzione, et cetera), bisogna sempre contar fino a mille prima di pronunziare una qualunque parola e/o porre in essere una determinata azione quando ci si interfaccia con chi ricopre un posizione sovraordinata.

Il Tribunale di Catanzaro, con un recente arresto (v. la sentenza del 17 maggio 2022), ha sancito la possibilità, in capo al datore di lavoro, di licenziare per giusta causa ex art. 2119 c.c. il dipendente che, seppur al di fuori dei locali dell’azienda, rivolga espressioni ingiuriose ad indirizzo del proprio superiore gerarchico e/o lo aggredisca fisicamente: la legittimità del provvedimento espulsivo si giustifica non solo mercé la violazione, da parte del prestatore, delle norme regolanti la civile convivenza, bensì anche in quanto una condotta siffatta, del tutto contraria ai doveri di fedeltà e diligenza, ingenera,  fondati dubbi in merito alla possibilità di proseguire il rapporto.

In tale ultima ipotesi, peraltro, il lavoratore potrebbe esser condannato anche in sede penale per il reato di percosse (art. 581 c.p.) o per quello – più grave – di lesioni (art. 582 c.p.), a seconda che il fatto provochi o meno al soggetto passivo una malattia del corpo e/o della mente.

 

 

 

 

 


Note bibliografiche:
Per il commento alla sentenza richiamata nell’articolo, vedasi F. SICCARDI, Diverbio con il superiore e passaggio alle vie di fatto: il licenziamento è legittimo, in Il Giuslavorista, Giurisprudenza commentata del 25 agosto 2022.

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Adriano Javier Spagnuolo Vigorita

Laureato in giurisprudenza con una tesi sulla natura giuridica dei rapporti di lavoro secondo la disciplina del Jobs Act (relatore il prof. Francesco Santoni), Adriano Spagnuolo Vigorita (noto anche con il soprannome di "Javier") ha iniziato il suo percorso forense in seno ad un rinomato studio legale napoletano, ove ha sviluppato le proprie capacità di ricerca e, contestualmente, incrementato le conoscenze giuridiche acquisite, con particolare riguardo al diritto civile e del lavoro. Si occupa attualmente della cura di liti giudiziali e stragiudiziali nelle cennate materie e, dal 20 gennaio 2022, è pienamente abilitato all'esercizio dell'avvocatura, professione dei suoi avi. Parla fluentemente l'inglese ed il tedesco, appresi durante le sue numerose esperienze all'estero, ed è in grado di comprendere la lingua spagnola.

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