Il disegno di legge sulla violenza di genere: tutor, alloggi e aiuti economici per chi sia vittima di violenza

Il disegno di legge sulla violenza di genere: tutor, alloggi e aiuti economici per chi sia vittima di violenza

Gli episodi di violenza sono, purtroppo, tra i grandi protagonisti delle pagine di cronaca e, è inutile negarlo, le vittime sono per la maggior parte donne.

Negli ultimi tempi, il legislatore si è attivato per una maggiore tutela delle vittime, inasprendo le sanzioni e prevedendo strumenti processuali ad hoc.

Inoltre, merita una menzione d’onore l’attività svolta ai volontari di centri e sportelli antiviolenza che quotidianamente operano per offrire un concreto supporto.

Proprio con riferimento a questo ultimo aspetto va segnalato un importante passo avanti che – si spera – farà il nostro legislatore.

E’ infatti in discussione un disegno di legge con il quale vengono previste modifiche alla L. 119/2013 (cd. Legge femminicidio) e concreti aiuti.

Vediamone il contenuto.

In primis, è prevista l’istituzione della figura di un tutor che affiancherà la donna vittima di iolenza e l’aiuterà nel proprio percorso di riabilitazione emotiva e reinserimento nel mondo del lavoro.

La figura del tutor potrà essere scelta tra praticanti avvocati, psicologi e assistenti sociali, o tra le persone operanti nel settore del volontariato e dei servizi sociali che abbiano seguito un apposito corso di formazione.

Quindi, il DDL prevede un forte contributo economico ed abitativo alle vittime di violenza.

E’ infatti previsto che la vittima che sia nell’impossibilità di rientrare nella propria abitazione possa essere ospitata, per il termine di tre mesi, in strutture protette.

Per lo stesso termine è previsto un contributo economico.

Infine, il DDL prende in esame l’ipotesi della vittima che sia stata anche estromessa dal mondo del lavoro.

Prevede dunque la garanzia dell’assistenza nella ricerca di un lavoro (cui fanno seguito incentivi per i datori di lavoro) e facilitazioni per l’accesso al microcredito.

Come al solito, la nostra speranza è che possano essere misure di aiuto concreto e non l’ennesimo provvedimento i cui effetti rimarranno destinati alla carta.


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Avv. Camilla Fasciolo

Nata il 07.09.1987 a Finale Ligure (SV), ha conseguito la laurea in Giurisprudenza nel luglio 2011 con una tesi in procedura penale, "La disciplina del patrocinio a spese dello stato nei procedimenti penali". Nel giugno 2013 si diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell'Università di Genova, con una tesi in diritto di famiglia riguardante il nesso di causalità nell'addebito della separazione. Esercita la professione di avvocato dal Gennaio 2015.

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