L’impiego della IA nei processi parlamentari

L’impiego della IA nei processi parlamentari

Una prima disamina critica

di Michele Di Salvo

Attualmente l’Intelligenza Artificiale si è affermata in diversi settori della società ed una delle sfide principali per le istituzioni democratiche è stata quella di garantire che le tecnologie emergenti, quali appunto l’IA, vengano impiegate in modo etico e efficace al fine di migliorare i processi decisionali e la governance.

L’ultima frontiera dell’integrazione dell’IA con i processi di policy e regolamentazione emerge dal suo utilizzo nelle attività giuridiche parlamentari, in particolare come supporto all’analisi di dati e informazioni, elaborazione linguistica, assistenza decisionale, comunicazione e interazione tra legislatori e cittadini.

L’utilizzo e l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale in campo parlamentare è stata proposta come opportunità per ottimizzare i processi decisionali.

Ma soprattutto per la delicatezza dell’ambito di utilizzo è importante che lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA siano accompagnati da un adeguato quadro giuridico e legislativo che tenga conto delle sfide e dei rischi connessi.

Quando parliamo di attività parlamentare infatti non ci limitiamo a quelle attività “mediaticamente visibili”, quali la vita di aula, quanto a quelle più tecniche, legate al processo legislativo e regolamentare, alla disamina ed alla ricerca ed interpretazione dei dati in chiave propedeutica a “prendere una decisione” che porti alla definizione di una norma, che regola la vita umana e i rapporti tra i cittadini.

Con il progressivo avanzamento dell’IA nell’ambito dei procedimenti parlamentari, emerge la necessità di delineare precisi orientamenti etici e operativi, miranti a garantire la responsabilità, la trasparenza e il mantenimento dell’autonomia umana.

Questo processo innovativo del suo utilizzo dovrebbe favorire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, preservando la privacy, la sicurezza e la diversità.

Appare sempre più evidente – specie nel continente americano dove queste tecnologie sono ormai entrate in modo pervasivo nei processi decisionali legislativi – la necessità di discutere e stabilire linee guida etiche e operative per l’introduzione dell’IA nel contesto parlamentare, il bilanciamento tra innovazione tecnologica e protezione dei diritti fondamentali, nonché le modalità per garantire la responsabilità e l’autonomia umana nell’implementazione di soluzioni tecnologiche.

In Brasile si è svolto l’anno scorso (aprile 2023) il primo “LegisTech: the Americas” organizzato da Bússola Tech, un Think Tank globale che lavora “alla promozione della modernizzazione istituzionale e della trasformazione digitale nei Parlamenti e nelle Legislature, attraverso la diplomazia parlamentare, la cooperazione e la ricerca”.

Sul loro sito web è presente il portale “Biblioteca LegisTech: archivio della modernizzazione parlamentare”, il cui scopo è monitorare l’evoluzione della modernizzazione e della trasformazione digitale all’interno dei Parlamenti e delle legislature, mostrando le loro esperienze e i loro sforzi nell’abbracciare soluzioni innovative per migliorare le loro operazioni e attività.

Attualmente l’IA può svolgere una serie di ruoli chiave nel contesto parlamentare, tra cui l’analisi dei dati e delle informazioni (l’IA può essere impiegata per analizzare grandi quantità di dati e di informazioni provenienti da diverse fonti, consentendo ai legislatori di ottenere una panoramica approfondita su questioni complesse), l’elaborazione ed analisi del linguaggio (i sistemi di IA possono essere utilizzati per estrarre informazioni rilevanti dai testi legislativi, dalle dichiarazioni dei politici e dai documenti ufficiali, facilitando la ricerca e l’analisi di contenuti), l’assistenza decisionale (fornendo ad esempio analisi predittive, simulazioni e valutazioni in materia di proposte legislative).

In linea con il processo di completa digitalizzazione del procedimento di esame parlamentare dei progetti di legge, l’impiego di tali algoritmi ha consentito una rapida ed efficiente creazione e ordinamento dei fascicoli degli emendamenti, liberando gli operatori specialistici da attività preparatorie di base. In tal modo, la tecnologia è stata adottata come strumento di ottimizzazione e potenziamento dell’attività umana.

La consapevolezza rappresenta un elemento chiave per garantire che l’adozione dell’IA, nel contesto parlamentare, promuova il bene comune e preservi i valori democratici e i diritti fondamentali.

In generale Intelligenza Artificiale Generativa solleva interrogativi etici e sociali fondamentali, come la possibilità di discriminazione algoritmica o la perdita di autonomia decisionale umana. Pertanto, è indispensabile sviluppare meccanismi normativi adeguati che regolamentino l’impiego dell’IA in ambito legislativo, garantendo che i suoi benefici siano equamente distribuiti e che i diritti fondamentali dei cittadini siano preservati.

Da un punto di vista accademico, invece, l’esplorazione della GenAI richiede un approccio multidisciplinare, poiché solo attraverso una rigorosa analisi interdisciplinare sarà possibile comprendere appieno le implicazioni a lungo termine dell’adozione della GenAI nel contesto parlamentare e delineare linee guida e best practices per garantire un corretto utilizzo di questa tecnologia.

Il nodo chiave e critico resta dunque quello della definizione dei criteri di lavoro dell’algoritmo utilizzato dal singolo sistema, ed al contempo a quali dati ha accesso il motore di machine learning sottostante.

È evidente che l’inserimento di un elemento anche solo potenzialmente discriminante, l’eliminazione di una variabile, il peso da assegnare a ciascun criterio o variabile, incidono enormemente sul risultato dell’analisi finale. Peggio quando “la macchina” non ha accesso a “tutte le informazioni” ma solo ad alcune (informazioni parziali) e/o non viene nemmeno calibrato il peso, la rilevanza e l’affidabilità della fonte (per esempio assegnando lo stesso valore a un post su Facebook e ad un articolo scientifico, oppure ad una voce della Treccani e la stessa su wikipedia).

I Parlamenti sono organi collegiali-collettivi proprio per questo: costituiscono un’assemblea in cui si incontrano e confrontano e integrano persone con diverse sensibilità, estrazioni culturali, saperi, fonti, e che assegnano individualmente pesi diversi a informazioni e fonti diverse. Il processo legislativo, unico e di sintesi, nasce da questa integrazione.

Affidare ad un singolo ente (l’IA) queste analisi e queste predizioni significa integrare l’algoritmo con queste differenze umane, ponderando e assegnando il peso “corretto” a fonti, dati, informazioni, un algoritmo che – per essere controllabile e verificabile – dovrebbe esporre “in chiaro” questi criteri e queste ponderazioni a che sia i parlamentari che i cittadini possano intervenire, verificare e chiedere conto di queste discriminanti.

Un processo che sin qui in nessuna sede è mai stato avviato o definito.

Alcuni esempi

L’impiego dell’Intelligenza Artificiale nel Parlamento USA rappresenta un’evoluzione significativa nel modo in cui vengono gestiti i processi legislativi e amministrativi. Piattaforme di IA possono essere utilizzate per analizzare grandi quantità di dati provenienti da varie fonti, consentendo ai legislatori di accedere rapidamente a informazioni pertinenti per prendere decisioni informate. Inoltre, l’introduzione e l’impiego dell’Intelligenza Artificiale nei procedimenti legislativi del Congresso degli Stati Uniti e delle legislature statali costituiscono un ambito di studio di crescente interesse nell’ambito della governance e della politica contemporanea.

Nel 2023 alcuni membri del Congresso hanno attirato l’attenzione per aver utilizzato ChatGPT e altri LLM per comporre discorsi, formulare domande e redigere progetti di legge.

Il rappresentante democratico del Massachusetts, Jake Auchincloss, è diventato il primo membro del Congresso a tenere un discorso scritto sull’Intelligenza Artificiale alla Camera dei Rappresentanti. Il discorso è stato pronunciato a sostegno di una proposta di legge che prevede la creazione di un centro di ricerca congiunto sull’IA gestito da Stati Uniti e Israele.

Nell’aprile del 2023, il Chief Administrative Officer (CAO) della Camera ha risposto prontamente alle indicazioni del Committee on House Administration (CHA) istituendo un “gruppo di lavoro sull’IA” volontario, formalizzando una struttura attraverso la quale il personale del Congresso ha potuto mettere in atto, in modo sicuro, nuovi strumenti tecnologici, tra cui i modelli linguistici generativi, e condividere i propri risultati in modo anonimo. Questa iniziativa è stata accompagnata dall’emissione da parte del CAO di una raccolta di best practice sulla salvaguardia dei dati sensibili, dimostrando un impegno tangibile verso la tutela della privacy e della sicurezza dei dati in materia di IA.

Un caso significativo proviene dal Brasile, dove il Presidente del Senato ha presentato un progetto di legge volto a regolamentare l’IA, che non solo definisce i diritti dei cittadini, in relazione all’uso della stessa, ma vieta anche la discriminazione da parte di sistemi basati su questa tecnologia, mentre istituisce disposizioni istituzionali per l’ispezione e la supervisione dei sistemi di IA. Proprio in Brasile, infatti, la Camera dei Deputati ha adottato una strategia avanzata nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per migliorare l’efficienza e l’accessibilità del suo processo legislativo attraverso la piattaforma denominata “Ulysses”, alimentata da tecnologie di Machine Learning (ML). Questa si distingue per la sua capacità di analizzare e categorizzare grandi quantità di documenti e dati, nonché di adattare i contenuti agli interessi specifici degli utenti. Offre al pubblico la possibilità di esprimere opinioni, sostenere o opporsi a proposte di legge e commentare su queste ultime. Ulysses utilizza anche la Natural Language Processing (NLP), per analizzare e interpretare questi commenti in modo efficace. I legislatori brasiliani stanno sperimentando l’impiego di chatbot basati sull’IA per fornire un’interfaccia di conversazione intuitiva ai cittadini, consentendo loro di accedere ad informazioni riguardanti: i legislatori, le proposte di legge e i dati di bilancio.

Anche l’Assemblea nazionale della Corea del Sud sta attualmente esaminando una “Legge sulla promozione dell’industria dell’IA e sul quadro per la creazione di un’IA affidabile”. Si tratta di una proposta legislativa che mira a consolidare sette leggi precedenti sull’IA in un quadro normativo unificato, identificando specificamente gli usi dell’IA considerati ad alto rischio e stabilendo linee guida etiche per il suo impiego. Tale iniziativa evidenzia l’importanza di un approccio complessivo alla regolamentazione dell’IA, che tenga conto non solo degli aspetti tecnici e economici, ma anche delle implicazioni etiche e sociali associate a questa tecnologia.

Particolarmente interessante, poi, appare anche il caso dell’Irlanda. L’adozione di linee guida sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico da parte del Governo irlandese (gennaio 2024) ha rappresentato un passo notevole verso l’implementazione responsabile e efficace di questa tecnologia emergente. Le linee guida sono strumenti essenziali per orientare le decisioni e le azioni delle istituzioni governative nello sfruttare il potenziale dell’IA per migliorare i servizi pubblici e garantendo, nel contempo, la protezione dei diritti fondamentali e la trasparenza nel processo decisionale.


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