Qualificazione con riserva delle stazioni appaltanti: la delibera ANAC n. 143/2025

Qualificazione con riserva delle stazioni appaltanti: la delibera ANAC n. 143/2025

Sommario: 1. Introduzione – 2. La qualificazione con riserva: la delibera ANAC n. 143/2025 – 3. Il limite temporale e l’effetto decadenziale – 4. L’omessa previsione del punteggio premiale per la parità di genere: vizio della lex specialis – 5. Convergenze sistemiche: potere conformativo e legalità della gara – 6. Conclusioni

 

1. Introduzione

Il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. n. 36/2023), come integrato dal D.lgs. n. 209/2024, ha introdotto significative innovazioni in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti e ha consolidato l’importanza dei principi trasversali, tra cui quello della parità di genere, come parametri fondamentali di legittimità delle procedure di gara. Due recenti interventi, uno normativo (art. 63, comma 13) e l’altro giurisprudenziale (in materia di certificazione di parità di genere), offrono spunti di riflessione sui presupposti e i limiti della legittimità della lex specialis e sull’evoluzione del potere conformativo dell’ANAC.

2. La qualificazione con riserva: la delibera ANAC n. 143/2025

Con la Delibera n. 143 del 9 aprile 2025, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha accolto la richiesta del Reparto Tecnico Logistico Amministrativo Lazio – Guardia di Finanza di iscrizione con riserva all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate per lavori, livello L2, ai sensi dell’art. 63, comma 13, D.lgs. 36/2023. La qualificazione con riserva si configura come provvedimento temporaneo e condizionato, espressione del potere discrezionale riconosciuto all’ANAC per facilitare il percorso di acquisizione della piena capacità tecnica e organizzativa da parte delle stazioni appaltanti. Tale iscrizione, sebbene straordinaria, è subordinata alla sussistenza di elementi concreti: iscrizione all’AUSA, struttura organizzativa stabile, disponibilità di piattaforme digitali certificate, e dichiarazione di personale qualificato, oggetto di verifica successiva. La delibera ribadisce che il potere ex art. 63, comma 13, rappresenta una deroga funzionale al regime ordinario di qualificazione, giustificata da esigenze organizzative ed emergenziali, purché accompagnata da un piano di crescita verso la qualificazione definitiva.

3. Il limite temporale e l’effetto decadenziale

La qualificazione con riserva esplica effetti solo fino al 30 giugno 2025. Alla scadenza, in assenza della presentazione di un’istanza di qualificazione ordinaria, l’iscrizione cessa automaticamente di produrre effetti, precludendo alla stazione appaltante il rilascio dei CIG e la partecipazione attiva alle gare pubbliche. Si tratta, dunque, di una misura transitoria, strumentale a evitare blocchi operativi in presenza di presupposti che giustificano una fiducia razionale nell’evoluzione organizzativa dell’amministrazione richiedente.

L’omessa previsione del punteggio premiale per la certificazione di parità di genere: vizio della lex specialis

Sul fronte della parità di genere, si assiste a una crescente valorizzazione degli strumenti di premialità previsti dall’art. 106 del D.lgs. 36/2023, che riconosce la certificazione di parità di genere (ai sensi della L. n. 162/2021) quale criterio premiale obbligatorio da includere nella lex specialis. La giurisprudenza amministrativa più recente ha chiarito che l’omessa previsione di un punteggio premiale specifico per la certificazione di parità di genere integra un vizio sostanziale della lex specialis, tale da determinare l’illegittimità e l’annullamento della procedura di gara. Ne consegue che nessuna valutazione discrezionale della stazione appaltante può sostituirsi a tale previsione, nemmeno laddove siano indicati strumenti alternativi (es. clausole generiche di parità o politiche aziendali dichiarate) che, seppure idonei in astratto, non equivalgono alla certificazione normativamente imposta. Questa impostazione si fonda sul principio di legalità e sulla necessità di assicurare una effettiva integrazione dei valori costituzionali nell’ambito dell’evidenza pubblica. Il punteggio premiale non è un’opzione, ma un precetto cogente volto a promuovere la concreta attuazione del principio di uguaglianza sostanziale.

4. Convergenze sistemiche: potere conformativo e legalità della gara

I due istituti analizzati – qualificazione con riserva e punteggio premiale per la parità di genere – convergono sul piano sistemico in quanto espressione di strumenti di modulazione dell’accesso e della selezione nel mercato dei contratti pubblici, rispettivamente in capo alla stazione appaltante e agli operatori economici. Se la qualificazione con riserva consente all’ANAC di adottare provvedimenti conformativi e temporanei, il mancato rispetto delle disposizioni in materia di punteggi premiali non può essere oggetto di alcuna modulazione discrezionale. In un caso, la flessibilità amministrativa è consentita in presenza di presupposti tecnici verificabili e con finalità di inclusione ordinata nel sistema; nell’altro, il principio di legalità impone l’integrale osservanza delle regole di gara, a pena di nullità.

5. Conclusioni

L’evoluzione del diritto dei contratti pubblici evidenzia una progressiva tensione tra flessibilità procedimentale e rigidità normativa. La sfida interpretativa attuale è quella di armonizzare tali esigenze, assicurando da un lato strumenti efficaci per la qualificazione degli attori pubblici, e dall’altro il rispetto formale e sostanziale dei principi costituzionali, come quello della parità di genere. L’azione dell’ANAC e il sindacato giurisdizionale in materia stanno contribuendo a delineare un nuovo equilibrio tra efficienza amministrativa e legalità sostanziale, destinato a incidere profondamente sulla cultura della gara pubblica.


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Riccardo Renzi

Funzionario della Pubblica Amministrazione a Comune di Fermo
Istruttore direttivo presso Biblioteca civica “Romolo Spezioli” di Fermo, membro dei comitati scientifici e di redazione delle riviste Menabò, Notizie Geopolitiche, Scholia e Il Polo – Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, e Socio Corrispondente della Deputazione di Storia Patria per le Marche. Ha all'attivo più di 500 pubblicazioni tra scientifiche e di divulgazione, per quanto concerne il diritto collabora con Italia Appalti, Altalex, Jus101, Opinio Juris, Terzultima Fermata e Salvis Juribus.

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