La capacità informativa del bilancio d’esercizio per gli stakeholder

La capacità informativa del bilancio d’esercizio per gli stakeholder

Il bilancio d’esercizio è l’insieme dei documenti contabili che un’impresa deve redigere periodicamente, ai sensi di legge, allo scopo di perseguire il principio di verità ed accertare in modo chiaro, veritiero e corretto la propria situazione patrimoniale e finanziaria, al termine del periodo amministrativo di riferimento, nonché il risultato economico dell’esercizio stesso.

Il bilancio è un documento contabile formato da: -Stato Patrimoniale; -Conto Economico; -Nota integrativa; – Rendiconto Finanziario (introdotto con decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 139).

Un altro documento giudicato di complemento è la relazione sulla gestione.

Per giungere alla determinazione del bilancio di esercizio bisogna rispettare alcune fasi: 1) redazione dell’inventario d’esercizio; 2) registrazione delle scritture di assestamento; 3) determinazione del saldo dei conti; 4) redazione della situazione contabile; 5) chiusura dei conti nel conto economico di fine anno e nello stato patrimoniale.

La redazione del bilancio ha due obiettivi: rispondere agli obblighi contabili e fiscali previsti dal codice civile e mettere a disposizione di operatori esterni ed interni all’impresa (fornitori, creditori, risparmiatori, analisti finanziari, Stato, soci, dipendenti) le informazioni sull’andamento dell’impresa. Il bilancio può essere assoggettato o meno a revisione contabile.

Dobbiamo adesso focalizzare la nostra attenzione sui soggetti che interagiscono con l’impresa. Sono numerosi i soggetti (o gruppi sociali) in relazione con l’impresa che hanno un certo interesse o un qualche tipo di influenza nei confronti di essa e che, a loro volta, ne sono influenzati. Questi, per il loro legame con l’azienda, sono definiti “portatori d’interesse”, comunemente noti anche col termine “stakeholder”. Il loro contributo (volontario o involontario) è essenziale al successo dell’impresa.

Se inizialmente venivano designati come stakeholder soltanto coloro i quali avevano degli interessi diretti nell’organizzazione aziendale -quali ad esempio, dipendenti, finanziatori e fornitori-, il concetto si è poi esteso anche all’esterno della vita dell’impresa, includendo coloro che possono esercitare una qualche influenza sul lungo termine.

Si è soliti allora, in ambito economico, distinguere tra stakeholder primari e secondari.

Gli stakeholder primari, o stakeholder in senso stretto, sono tutti coloro che hanno proprietà, diritti, interessi o aspettative nell’attività di un’azienda e senza il cui sostegno l’organizzazione cesserebbe di esistere: gli investitori e gli azionisti, i dipendenti, i clienti, i fornitori, ma anche i governi e le istituzioni che forniscono le infrastrutture, i mercati, le leggi e i regolamenti.

Mentre gli stakeholder secondari, o stakeholder in senso ampio, sono persone e organizzazioni che non sono essenziali per la sopravvivenza dell’azienda, ma che possono comunque influenzare o essere influenzati in qualche aspetto dei prodotti, delle operazioni, dei mercati, del settore e dei risultati di un’impresa; si pensi, ad esempio, all’influenza esercitata da taluni gruppi di pressione che con la loro attività sono in grado di sensibilizzare e orientare l’opinione pubblica rispetto all’operato delle imprese.

Nei confronti degli stakeholder l’impresa svolge un’attività di promozione, pubblicizzazione e marketing al fine di fornire informazioni sulla propria mission.

Spesso, però, con l’espressione “comunicazione d’impresa” ci si riferisce soprattutto alla funzione informativa del bilancio di esercizio, volto a soddisfare le esigenze conoscitivo-operative di tutti i soggetti che direttamente o indirettamente sono interessati alle vicende e ai risultati dell’ impresa (e tra questi vanno annoverati gli stakeholder). Infatti il bilancio di esercizio informa gli stakeholder sulle capacità dell’azienda di soddisfare gli interessi nutriti, al fine di orientare le loro decisioni. Può capitare ad esempio che ci siano tanti stakeholder che abbiano interessi diversi. Il bilancio in questo caso è significativo in quanto unitario.

Dobbiamo dire inoltre che il bilancio originariamente è stato creato come strumento di memoria e di conoscenza per il soggetto economico. Col passare degli anni esso è diventato anche il principale strumento di informazione per i fruitori dell’impresa (gli stakeholder) che mantengono con essa situazioni d’interscambio e che ne permettono la sopravvivenza e che direttamente o indirettamente, sono interessati al divenire economico, finanziario e patrimoniale dell’impresa.

A questo punto, occorre capire meglio quali sono gli stakeholder del bilancio d’esercizio, quali rapporti d’interscambio hanno con l’impresa e quali informazioni essi intendano trarre dal bilancio.

Possiamo dire che il bilancio oggi ha una duplice destinazione ai fini informativi: -il capitale di comando e il management; -i terzi interni ed esterni all’impresa.

Per il capitale di comando e il management il bilancio, oltre ad essere uno strumento di memoria e di conoscenza degli oggetti di rilevazione, è diventato anche un documento sintetico di programmazione e di controllo della gestione, in quanto strumento contabile di collegamento tra gestione passata e gestione futura.

In particolare il bilancio d’esercizio tende a divenire per il management mezzo per agevolare la realizzazione dei piani, nel senso che è utilizzabile come base di partenza per l’individuazione di determinate direttive di comportamento aziendale quantificabili attraverso la pianificazione, ed inoltre strumento di controllo susseguente capace cioe’ di esprimere l’aderenza o lo scostamento della gestione di breve ma anche, indirettamente, di medio e di lungo periodo dai relativi piani.

Il bilancio  in questa utilizzazione è uno dei punti di partenza del processo di programmazione e punto d’arrivo necessario per verificare l’attendibilità della programmazione stessa (per programmazione si intende: definire le strategie, selezionare gli obiettivi aziendali e allocare le risorse in relazione ad essi).

Il bilancio perciò deve: -poter offrire informazioni sull’efficienza dell’impresa in se e nei confronti del sistema economico in cui è inserita; -poter essere utilizzato per calcolare il particolare rendimento dei fattori produttivi (efficienza tecnica) ed i conseguenti costi di prodotto.

Da quanto enunciato il bilancio è parte di un sistema informativo tendente alla programmazione ed al controllo della gestione e deve essere predisposto in modo da soddisfare i requisiti tecnici necessari per essere utilizzato come strumento decisionale da parte dei destinatari, i quali hanno l’aspettativa che vengano rispettate le loro legittime esigenze, ovvero i diversi stakeholder dell’impresa.


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